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De Laurentiis: «Napoli penalizzato dal Var? Senza alcuni errori saremmo primi in classifica»
Il presidente azzurro: «Diciamo che con un corretto utilizzo della moviola in campo adesso ci ritroveremmo con qualche punto in più. Sarri? Se non crede che la casa del Napoli sia abbastanza grande per lui ce ne faremo una ragione»
ROMA - «Napoli penalizzato dal Var? Diciamo che avremmo potuto vantare qualche punto di vantaggio in più se la moviola in campo fosse stata applicata in modo diligente. Ora saremmo primi in classifica». Così il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato in un'intervista concessa al sito ufficiale del Napoli e pubblicata sui canali social del club partenopeo.
Presidente, le chiedo un suo parere sul Var
«Io sono molto contento di avere avuto la Var quest'anno perché mi ha fatto capire moltissime cose. La Var è una verifica matematica e ineluttabile e incontestabile però la leverei dalle mani degli arbitri ma in questa sala di regia che controlla quanto avviene in campo, la farei visionare a dei tecnici che non hanno nulla a che vedere con il campionato. Poi io credo che sia anche opportuno poter dare per due volte a testa ai contendenti in campo la possibilità di chiamare l'aiuto della moviola in caso di mancato intervento».
Da presidente del Napoli si sente penalizzato dall'utilizzo del Var?
«Potremmo noi vantare qualche punto di vantaggio (sei, otto?) se il Var fosse stato applicato in modo diligente perché mancano qua e là qualche penalty a favore di qualche squadra o a sfavore di qualcun'altra. Diciamo che la classifica poteva essere differente».
Mondo arbitrale nella bufera dopo gli ultimi accadimenti. Anche su questo lei ha un'idea ben chiara.
«Prima di tutto gli arbitri non devono appartenere alla Figc. Devono essere professionisti indipendenti assunti e pagati dalla Lega e scelti tra gli arbitri nazionali e internazionali con un decalogo comportamentale che devono sottoscrivere e qualora fossero in errore per tre volte dovrebbero essere esclusi per un periodo di tre anni. Vedrete che vosì faremmo dei passi in avanti importanti. Quello che è successo in Europa a me dispiace ma dietro al calcio ci sono mille interessi economici e ci sono sponsor, televisioni e chi più ne ha e più ne metta. Lei mi deve spiegare. Secondo lei sarebbe stata più importante una sfida fra la Roma e il Bayern Monaco o una sfida tra la Spagna e l'Inghilterra rappresentata dal Real Madrid e dal Liverpool. Spagna e Inghilterra sono le due Nazioni in cima al fatturato calcistico e sono quelle nazioni più viste al mondo. Questo differente interesse porta nelle casse della Uefa introiti diversi. Se ci fosse stata la Var con la Roma saremmo andati ai supplementari e l'ultima partita dei giallorossi è stata una gara esemplare, sono stati due gladiatori in campo. Dispiace aver visto i giocatori usciti. Così ti resta il dubbio. E lo stesso ragionamento vale per il Bayern Monaco. Ben venga la Var anche in Europa con i correttivi che ho chiarito prima. L'importante è che gli arbitri siano persone al di sopra di ogni sospetto e indenni da ogni possibilità di calunnia».
Sarri resta o non resta?
«Non l'ho voluto assillare, anzi io sono talmente rispettoso del suo ruolo e del suo momento che per scaramanzia non sono più andato allo stadio perché non voglio agire psicologicamente sulla sua forza o fragilità. In questo momento di stanchezza psicologica di fine stagione io non me la sento di andare da Sarri e a bussargli sulla spalla dopo averlo già fatto varie volte nel recente passato a chiedergli di decidere alla svelta. Certo, se al termine del campionato non si dovesse arrivare a una chiarificazione della sua idea di cosa vuol fare al Napoli, allora dovrò trovare una persona in grado di eccitarsi e scatenarsi con me all'idea che nel mondo ci sono milioni di persone che tifano per il Napoli e vedono un futuro radioso e glorioso per questo club. Mi dispiacerebbe moltissimo ma ce ne faremo una ragione. Del resto in passato è successo già con Higuain e mi è dispiaciuto moltissimo visto che me lo sarei tenuto volentieri. Da quella vicenda ho imparato che le clausole le riterrò valide solo per l'estero. Senza Higuain non abbiamo fatto peggio, abbiamo fatto bene lo stesso. L'unica cosa che mi dispiace è di non aver soffiato abbastanza nelle orecchie di Sarri l'idea che mi sarebbe piaciuto rimanere un po' di più in Europa perché quella è una vetrina importantissima. A me della Coppa Italia non interessa nulla, la trovo solo un impiccio. Al presidente del Coni magari spiace che io dica queste cose perché a lui farebbe piacere mettersi in posa accanto al presidente della Repubblica, ma io devo segnalare come nel nostro paese di giocano troppe partite di calcio e fino a quando non ridurremo il numero delle squadre sarebbe il caso di togliere questa competizione e anche le amichevoli internazionali nelle quali si rischiano infortuni come nel caso di Milik. Per rispondere alla sua domanda: Sarri per me è a casa sua. Se a lui questa casa gli sta stretta, allora accoglieremo qualcun altro perché noi invece questa casa la amiamo e la consideriamo spaziosa».
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Rabbia ADL alla Gazzetta: "Calciopoli inutile! Doveva essere più dura, ma nessuno si mette contro gli Agnelli! Sarri? Per me resta, ma dipende da lui"
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parla di tutto nel corso dell'incontro con la stampa. Ecco quanto riportato da La Gazzetta dello Sport oggi in edicola: "Sudditanza Juve? Certo che sì. la Juventus appartiene alla famiglia più potente d’Italia, con Calciopoli sarebbero dovuti andare giù pesanti, invece non è successo niente. Volete che si mettano contro gli Agnelli, contro la Fiat, contro il potere? Prima di farlo ci pensano su 20 mila volte. Ma il problema degli arbitraggi sbagliati riguarda tutta l’Europa.
Ha letto la nostra intervista con Nicchi? Ha difeso Orsato. "Giusto, lui difende la casta, difende la sua posizione. La verità è che gli arbitri non dovrebbero stare nella Figc, dovrebbero essere assunti come liberi professionisti e dopo tre errori dovrebbero essere sospesi. Sono i club che finanziano tutto e gli arbitri dovrebbero essere al di sopra delle parti. Io non voglio pensare male, ma qualcosa non va, è talmente evidente".
Il calcio, dunque, sta perdendo credibilità? "Ma non è solo una questione di arbitri. La Uefa e la Fifa, per esempio, dovrebbero dipendere dall’ECA, noi mettiamo a disposizione 6.000 calciatori, dovremmo avere maggiore voce in capitolo, c’è in gioco la credibilità. In Europa noi italiane abbiamo contro Collina".
Veniamo al Napoli, presidente: che cosa non è andato per arrivare fino in fondo? "A inizio stagione abbiamo dovuto anticipare il ritiro, perché avevamo il playoff di Champions League. Quindi, l’avvio anticipato ha fatto sì che il carburante si esaurisse ad aprile. Avremmo potuto evitare questo calo se fossero stati utilizzati tutti i giocatori della rosa. Abbiamo avuto anche 17 punti di vantaggio sulla terza e siamo stati in testa 24 giornate. Avremmo potuto far riposare qualche giocatore per tenerlo fresco per il finale. Non è stato così. Se non si fosse fatto male Ghoulam non avremmo mai scoperto che Mario Rui è un buon giocatore".
Pare di capire che avrebbe fatto diversamente da Sarri? "Io non avrei mollato le coppe europee. Contro il Lipsia abbiamo perso l’andata perché alla vigilia lui aveva lasciato intendere che dell’Europa gli importava poco o niente. Dichiarazioni che potrebbero aver smontato i giocatori. Poi, a Lipsia, abbiamo dimostrato di poter vincere, ma non è bastato. In questi ultimi anni col lavoro che abbiamo fatto siamo arrivati a decine di milioni di tifosi nel mondo e 120 milioni di simpatizzanti , un fenomeno in crescita da due stagioni. Non posso rimproverarmi nulla, non ho paura di andare avanti. Tolti i tre anni per arrivare in A, sono 11 anni che il Napoli è in Europa, nemmeno la Juve ha fatto tanto. Continueremo a crescere".
Con Sarri o senza? "Con e senza, dipende da lui. Non mi sembra adesso il caso di insistere con lui, va lasciato lavorare tranquillo. Da gennaio gli ho parlato diverse volte, se alla fine vorrà rimanere per me sarà un grande piacere. Se qualcuno, poi, dovesse pagare la clausola rescissoria, a quel punto non potrei fare niente. Ma se lui volesse andare via a prescindere, significherebbe che non ha più motivazioni e dovrò prendere atto di questo. Attenzione, però, io non rinuncio ai miei diritti e quindi alla clausola".
Cosa manca al suo Napoli per vincere lo scudetto? "Se non avessimo avuto gli infortuni di Ghoulam e Milik, avremmo avuto più possibilità di vincere. Mi si rimprovera di non aver fatto molto sul mercato. Il tifoso non vive la quotidianità, non sa come vengono allenati e utilizzati i giocatori. Giaccherini l’abbiamo dovuto dare via perché non è mai stato preso in considerazione, così come Maksimovic. Inglese sarebbe potuto venire, ma avrebbe giocato? E lui è uno che è arrivato in doppia cifra col Chievo. Per vincere lo scudetto e per avere un posto in Paradiso, in Europa, devi far girare la rosa e non devi avere incidenti. Verdi non è voluto venire, eppure avevamo fatto un’offerta incredibile. Temeva che non avrebbe giocato".
Presidente, c’è la possibilità di ripartire da zero? "No, perché abbiamo una rosa di giocatori importanti, qualcuno ha clausole rescissorie, potrebbe andare via, però già stiamo lavorando con Giuntoli per ingaggiarne altri ancora più importanti. Abbiamo preso un giocatore che sta giocando in un altro campionato e che ha già fatto 20 gol. Non è che stiamo lì senza fare nulla, lo stesso Younes fa parte di questi investimenti. Stiamo programmando la prossima stagione, al di là di chi sarà l’allenatore».
L’addio di Reina apre alla sua successione, si parla di Rui Patricio: novità? "Lo stiamo trattando, mi piace molto. Però mi sono pure incontrato con gli emissari di Leno, sto valutando".
Ha pensato anche all’eventuale sostituto di Sarri? "È dallo scorso ottobre che stiamo valutando una serie di tecnici, abbiamo visto gente in Portogallo, Spagna, Francia, Germania, Russia e anche in Italia se si volesse continuare col modulo ci sarebbe Giampaolo. Se si volesse spingere sull’acceleratore e prendere un innovatore con variabili possibili di gioco, potrebbe esserci Simone Inzaghi. A Spalletti non ci ho mai pensato se non tre anni fa, ma era incasinato con lo Zenit. Conte? È un amico, un bel colonnello che non fa fiatare più nessuno e che detta regole particolari. Secondo me Sarri rimane e se non volesse ho alternative altrettanto valide".
Presidente, le imputano la lontananza dalla squadra negli ultimi mesi: scaramanzia o altro? "Non scherziamo, io sono sempre vicino ai ragazzi, invio loro messaggi e ricevo risposte molto carine. È chiaro che non posso stare lì dalla mattina alla sera. Allo stadio non vengo per scaramanzia, ho visto che quando non ci sono stato le cose sono andate bene".
Insigne fresco testimonial di Adidas: ci troviamo davanti ad una nuova frontiera in fatto di diritti d’immagine? "Non c’è nulla di particolare, il Napoli conserva i diritti e le aziende chiedono a noi di mettere loro a disposizione un tesserato. È quanto avvenuto con Insigne".