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[Basket] Duncan e Spurs insieme per un altro anno, Lebron torna a Cleveland

Ultimo Aggiornamento: 14/07/2014 13:26
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25/06/2014 17:59
 
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anche se un po lo sapevamo :inchino: :inchino: :inchino:

...ultimo anno poi ti lasciamo andare promesso :asd:
(anche se uno spera sempre nell immortalita :D )

meritava un topic, anche solo per postare quest immagine :love: [SM=x3065266]








Tim Duncan e Spurs insieme per un altro anno
The Big Fundamental, 38 anni, è agli Spurs dal 1997 e ha deciso di proseguire per un'altra stagione, probabilmente l'ultima: andrà a caccia della vittoria numero 900 in regular season e del sesto titolo in carriera

Un altro anno. Tim Duncan ha deciso di proseguire la carriera anche nel 2014-15, esercitando l’opzione da 10,3 milioni sul contratto che lo legherà per un’altra stagione, probabilmente l’ultima, a San Antonio. The Big Fundamental, 38 anni, è agli Spurs dal 1997 e andrà a caccia della vittoria numero 900 in regular season (è a quota 898 in 1254 partite) e del sesto titolo in carriera dopo quello vinto 10 giorni fa contro Miami.

Ha scelto la strada opposta invece Carmelo Anthony, che ha ufficializzato la rinuncia all’ultimo anno di contratto con New York (lascia sul tavolo 23,3 milioni) per diventare free agent. “Carmelo ama i Knicks, ma vuole esplorare tutte le opzioni” ha detto il suo agente Leon Rose. New York può offrire a Melo un quinquennale da 129 milioni di dollari, le altre pretendenti (Chicago e Houston in testa) non possono andare oltre i 96 in quattro anni.

LE OPZIONI — Duncan e Anthony sono solo due dei giocatori che entro la fine del mese devono far conoscere alle proprie squadre se intendono esercitare le loro opzioni per il 2014-15. LeBron James ha deciso di diventare free agent, e Miami adesso aspetta la scelta di Dwyane Wade e Chris Bosh. Squadra per squadra, ecco la situazione delle opzioni da esercitare per il prossimo anno.


BOSTON: Joel Anthony rimane (ufficiale)
BROOKLYN: Alan Anderson rimane, Andray Blatche free agent, Andrei Kirilenko rimane
CHARLOTTE Josh McRoberts free agent
DENVER Darrell Arthur e Nate Robinson rimangono (ufficiale)
DETROIT: Chauncey Billups indeciso, Jonas Jerebko rimane (ufficiale)
HOUSTON: Chandler Parsons restricted free agent (il team non ha esercitato l’opzione), Francisco Garcia free agent, Troy Daniels indeciso
LA CLIPPERS: Darren Collison, Glen Davis e Danny Granger tutti free agent
LA LAKERS: Nick Young free agent
MEMPHIS: Zach Randolph indeciso (dovrebbe rimanere)
MIAMI: Chris Bosh, Dwyane Wade e Udonis Haslem indecisi, LeBron James e Chris Andersen free agent
NEW ORLEANS: Anthony Morrow free agent (ufficiale)
NEW YORK: Carmelo Anthony free agent, Andrea Bargnani e Amar’e Stoudemire rimangono (tutte news ufficiali)
PHILADELPHIA: Jason Richardson rimane (ufficiale), Byron Mulles indeciso
PHOENIX: Channing Frye free agent
PORTLAND: Mo Williams free agent
SACRAMENTO: Rudy Gay rimane (ufficiale)
SAN ANTONIO: Tim Duncan rimane (ufficiale)








LeBron James ha scelto di diventare free agent
Il suo agente avrebbe già informato Miami della rinuncia agli ultimi due anni di contratto.
Mossa per aiutare gli Heat a ristrutturare il roster o anticamera del divorzio?




Free agent. LeBron James ha scelto di rinunciare agli ultimi due anni di contratto con Miami e mettersi sul mercato, lasciando sul tavolo i 42,7 milioni di dollari che la squadra con cui ha vinto i suoi due anelli NBA gli garantiva fino al 2016. LeBron aveva tempo fino al 30 giugno per decidere cosa fare della sua opzione per il 2014-15, ma dopo 10 giorni di riflessione in famiglia è arrivato a una decisione. Il suo agente Rich Paul ha già informato la dirigenza di Miami.

pressione sugli heat? — Miami perde dunque il primo tassello dei suoi Big Three . Ma questa scelta non significa automaticamente l'addio di LeBron a Miami. Anzi. La mossa di James potrebbe andare nella direzione opposta, consentendo agli Heat di rivedere il loro monte salari rinnovando un roster che durante le Finals 2014 ha dimostrato di avere bisogno di una revisione per rimanere competitivo. Se i Big Three avessero scelto di esercitare le loro opzioni, Miami avrebbe dovuto destinare loro 61,2 milioni dei 63,5 a cui verrà fissato il salary cap della prossima stagione. A far capire di più sarà la scelta di Dwyane Wade e Chris Bosh: entrambi hanno ancora due anni di contratto (per 41,6 milioni Wade, per 42,7 Bosh) e per la ristrutturazione del roster di Miami è necessario che entrambi ci rinuncino per rifirmare a meno. I Big Three però non si sarebbero ancora incontrati, come avevamo promesso subito dopo le Finals, e la scelta di LeBron rischia di aver preso in contropiede gli altri due. E anche Udonis Haslem, che sta meditando sui 4,6 milioni che Miami gli garantisce per l'anno prossimo.

il comunicato — "Ci aspettavamo che LeBron prendesse questa decisione, quindi non arriva a sorpresa - commenta Pat Riley, presidente di Miami -. Come ho detto la settimana scorsa, i giocatori hanno il diritto alla free agency e ad esplorare le proprie opzioni. Le ultime 4 stagioni sono state storiche e LeBron James, Dwyane Wade, Chris Bosh e Erik Spoelstra hanno condotto i Miami Heat a una cavalcata storica. Non vediamo l'ora di parlare con LeBron e i suoi rappresentati del nostro futuro insieme. Al momento ci stiamo preparando alle opportunità che ci offrono draft e free agency mentre continuiamo ad inseguire l'obiettivo di vincere il titolo Nba".

le pretendenti — Comunque LeBron dal primo luglio sarà "corteggiabile" anche dalle altre squadre. Miami ha il vantaggio di non dover convincere James di nulla dopo gli ultimi 4 anni e di poter eventualmente offrire un anno e più soldi di tutti. Ma il 4 volte mvp diventerà ovviamente l'uomo più ricercato del mercato. In pole Chicago e Houston, pronta a mandare da King James una delegazione che comprenderà anche James Harden e Dwight Howard per dargli un'assaggio della versione texana dei Big Three. Anche Cleveland, che finora si è concentrata sul draft e sulla prima scelta, entrerebbe ovviamente in gioco, pronta a riprendersi il suo simbolo da cui divorziò burrascosamente nel 2010 dopo la celeberrima The Decision in diretta tv. Lakers (ce lo vedete con Kobe?) e la solita Dallas sono le outsider. Che la caccia abbia inizio.


[Modificato da li4m 25/06/2014 18:02]







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25/06/2014 18:52
 
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magari il caprone firma con miami per altri 5 anni a 120 e fischia milioni








Jorge Barilla "El Mágico" González

Mucha gente me dice: Si hubieras vos o Si no hubieras.... Entonces no sería yo. La gente tiene razón en parte. Me preguntan por qué no estuve en el Barcelona, en París Saint Germain. Yo a Cádiz lo consideré normal, suficiente como para hacer algo por mi país. Tal vez no ahorré, pero a mí nadie me quita lo bailado.

Cada canuto que nos fumamos - Alucinamos con el Rayo Vallecano !

Más que en cualquier otro sitio, en Bilbao las victoria saben a gloria.
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11/07/2014 18:37
 
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LeBron: I'm coming back to Cleveland
sports illustrated



Before anyone ever cared where I would play basketball, I was a kid from Northeast Ohio. It’s where I walked. It’s where I ran. It’s where I cried. It’s where I bled. It holds a special place in my heart. People there have seen me grow up. I sometimes feel like I’m their son. Their passion can be overwhelming. But it drives me. I want to give them hope when I can. I want to inspire them when I can. My relationship with Northeast Ohio is bigger than basketball. I didn’t realize that four years ago. I do now.

Remember when I was sitting up there at the Boys & Girls Club in 2010? I was thinking, This is really tough. I could feel it. I was leaving something I had spent a long time creating. If I had to do it all over again, I’d obviously do things differently, but I’d still have left. Miami, for me, has been almost like college for other kids. These past four years helped raise me into who I am. I became a better player and a better man. I learned from a franchise that had been where I wanted to go. I will always think of Miami as my second home. Without the experiences I had there, I wouldn’t be able to do what I’m doing today.

I went to Miami because of D-Wade and CB. We made sacrifices to keep UD. I loved becoming a big bro to Rio. I believed we could do something magical if we came together. And that’s exactly what we did! The hardest thing to leave is what I built with those guys. I’ve talked to some of them and will talk to others. Nothing will ever change what we accomplished. We are brothers for life. I also want to thank Micky Arison and Pat Riley for giving me an amazing four years.

I’m doing this essay because I want an opportunity to explain myself uninterrupted. I don’t want anyone thinking: He and Erik Spoelstra didn’t get along. … He and Riles didn’t get along. … The Heat couldn’t put the right team together. That’s absolutely not true.

I’m not having a press conference or a party. After this, it’s time to get to work.

When I left Cleveland, I was on a mission. I was seeking championships, and we won two. But Miami already knew that feeling. Our city hasn’t had that feeling in a long, long, long time. My goal is still to win as many titles as possible, no question. But what’s most important for me is bringing one trophy back to Northeast Ohio.

I always believed that I’d return to Cleveland and finish my career there. I just didn’t know when. After the season, free agency wasn’t even a thought. But I have two boys and my wife, Savannah, is pregnant with a girl. I started thinking about what it would be like to raise my family in my hometown. I looked at other teams, but I wasn’t going to leave Miami for anywhere except Cleveland. The more time passed, the more it felt right. This is what makes me happy.

To make the move I needed the support of my wife and my mom, who can be very tough. The letter from Dan Gilbert, the booing of the Cleveland fans, the jerseys being burned -- seeing all that was hard for them. My emotions were more mixed. It was easy to say, “OK, I don’t want to deal with these people ever again.” But then you think about the other side. What if I were a kid who looked up to an athlete, and that athlete made me want to do better in my own life, and then he left? How would I react? I’ve met with Dan, face-to-face, man-to-man. We’ve talked it out. Everybody makes mistakes. I’ve made mistakes as well. Who am I to hold a grudge?

I’m not promising a championship. I know how hard that is to deliver. We’re not ready right now. No way. Of course, I want to win next year, but I’m realistic. It will be a long process, much longer than it was in 2010. My patience will get tested. I know that. I’m going into a situation with a young team and a new coach. I will be the old head. But I get a thrill out of bringing a group together and helping them reach a place they didn’t know they could go. I see myself as a mentor now and I’m excited to lead some of these talented young guys. I think I can help Kyrie Irving become one of the best point guards in our league. I think I can help elevate Tristan Thompson and Dion Waiters. And I can’t wait to reunite with Anderson Varejao, one of my favorite teammates.

But this is not about the roster or the organization. I feel my calling here goes above basketball. I have a responsibility to lead, in more ways than one, and I take that very seriously. My presence can make a difference in Miami, but I think it can mean more where I’m from. I want kids in Northeast Ohio, like the hundreds of Akron third-graders I sponsor through my foundation, to realize that there’s no better place to grow up. Maybe some of them will come home after college and start a family or open a business. That would make me smile. Our community, which has struggled so much, needs all the talent it can get.

In Northeast Ohio, nothing is given. Everything is earned. You work for what you have.

I’m ready to accept the challenge. I’m coming home.





NBA: James torna a Cleveland, è ufficiale
Lebron James torna a casa, dopo 4 anni con i Miami Heat e due titoli NBA, King James sceglie i Cleveland Cavaliers per portarli al titolo

Il prescelto, the chosen one, King James, torna a casa. Lebron James ha scelto, tra poche ore sarà nuovamente un giocatore dei Cleveland Cavaliers. Il giocatore nativo di Akron, Ohio, lo stato di Cleveland, lascia i Miami Heat dei big three dopo 4 anni di successi, 4 finali consecutive e 2 titoli NBA. Non c’è ancora la firma -i giocatori possono ufficialmente firmare i nuovi contratti dalla mezzanotte di oggi 10 luglio- ma tanti piccoli particolari (alcune modifiche al sito, i camion per il trasloco fuori casa) lasciano intendere che ci sarà a breve.

Nella giornata di ieri si sono verificati due importanti avvenimenti nell’ambito dell’incredibile ritorno di Lebron ai Cavs. Uno è stato l’incontro di James con Pat Riley alla presenza dell’agente del giocatore, Rich Paul. Il presidente degli Heat ha fatto un ultimo tentativo disperato per convincerlo a rimanere e a sposare il nuovo progetto, che riparte dai nuovi acquisti McRoberts e Granger. L’incontro è finito senza un accordo tra le parti. Nel frattempo i Cavaliers con un abile trade riuscivano a svuotare il cap in modo da offrire il massimo salariale a Lebron James. Jarrett Jack e Sergey Karasev da Cleveland a Brooklyn, Boston prende Marcus Thornton dai Nets, Tyler Zeller e la scelta al primo giro 2016 dei Cavs, mentre per la squadra dell’Ohio in arrivo una futura scelta al secondo giro e i diritti su tre europei draftati da Brooklyn.

Nella serata americana si sono inoltre notati alcuni cambiamenti sul sito ufficiale di Lebron James. Prima di tutto è apparsa una scritta sulla home, Just a kid from Akron, Ohio e nella sezione dedicata al suo merchandising e eventi legati al suo nome è apparsa sullo sfondo la sua casa originale ad Akron. Altro? Un utente di twitter stava navigando sempre sul sito di Lebron, dando uno sguardo alla sorgente del codice HTML, ha notato che sono state create delle nuove pagine, ancora nascoste, con lo schema colori dei Cavaliers, vinaccia, oro, nero. Come se non bastasse, fuori casa di James a Miami sono comparsi dei grossi camion per traslochi. E’ subito arrivato un tentativo di smentita, dicendo che sono destinati al trasloco della sorella, ma nessuno ci ha creduto.

Da Witness a Quitness. 4 anni fa ci fu The Decision. Al termine di diverse, lunghe settimane di attesa, la Free Agency del 2010 si concluse col botto. Lebron James lasciava i Cleveland Cavaliers per unirsi a Dwayne Wade e Chris Bosh a Miami. I tifosi dei Cavs vissero quella scelta come un tradimento imperdonabile; seguirono insulti, sberleffi, maglie bruciate, minacce di morte. Lebron divenne il nemico numero 1 di tutta America. Non solo aveva tradito la sua “famiglia”, ma aveva scelto di andare a giocare con altri due All Star, aveva scelto la via facile, lui che era il nuovo Michael Jordan, lui che era ed è il giocatore più forte del mondo. Il presidente dei Cavs, Dan Gilbert, scrisse una lettera piena di acredine verso il ripudiato James e addirittura lanciò la provocazione dicendo che Cleveland avrebbe vinto un titolo prima di Lebron. E’ andata diversamente, molto. Cleveland in 4 anni ha vinto si, ma solo la lottery del draft (tre volte).

Lebron aveva tutto il diritto di lasciare quell’accozzaglia mal assortita che erano i Cleveland Cavaliers. Giocava praticamente da solo, non c’era un singolo compagno a cui valesse la pena di passare la palla, di cui fidarsi. Sul mercato la dirigenza si muoveva come un cieco, raccattando il peggio, -ad esempio uno Shaq a fine carriera- e non offrendogli mai una vera spalla -Mo Williams è stato il suo miglior compagno. Adesso le cose sono diverse, c’è Kyrie Irving, c’è Andrew Wiggins, appena pescato al draft 2014, ci sarebbe anche Anthony Bennett, prima scelta al draft 2013 ma mai sbocciato. Ci sono le premesse per avere una squadra equilibrata e che possa contendere per la vittoria del titolo.

E Miami?
A Miami c’è aria di smobilitazione. Chris Bosh ha già le valigie in mano, destinazione Houston Rockets, dove tornerà a casa -è texano di nascita- e formerà i nuovi big three con Howard e Harden. In più prenderà anche il massimo salariale, ovvero 20 milioni l’anno per 4 anni. Wade rimane quindi da solo, con delle ginocchia malferme e una carriera in bilico. Gli Heat ripartono da lui e dal nulla, o dai 40 milioni circa da investire su un mercato che però ha già fatto le sue scelte.

Che il secondo regno del prescelto abbia inizio.

Luca Fallati

[Modificato da li4m 11/07/2014 18:39]







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11/07/2014 18:38
 
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11/07/2014 19:52
 
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ovvero 20 milioni l’anno per 4 anni

sbom

ma cos è diventata l'nba?
[Modificato da flavioti 11/07/2014 19:56]







Lo sai che mi diceva Lady D nel 79 prima di conoscere Carlo?
Arberto, quanno baci tu non c'hai na lingua c'hai n pennello mortacci tua
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11/07/2014 19:59
 
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14/07/2014 00:21
 
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Re:
flavioti, 11/07/2014 19:52:

ovvero 20 milioni l’anno per 4 anni

sbom

ma cos è diventata l'nba?




20 milioni in 4 anni o 20 milioni ogni anno per 4 anni ? :occhioni:
cioè ho letto bene ? 80 milioni in 4 anni fa questo ?
[Modificato da TakaeshiTatsumi 14/07/2014 00:21]
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14/07/2014 08:10
 
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Re: Re:
TakaeshiTatsumi, 14/07/2014 00:21:




20 milioni in 4 anni o 20 milioni ogni anno per 4 anni ? :occhioni:
cioè ho letto bene ? 80 milioni in 4 anni fa questo ?




Si, ma poteva arrivare anche a 120 con altre franchigie







14/07/2014 13:26
 
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Re: Re: Re:
drygo, 14/07/2014 08:10:




Si, ma poteva arrivare anche a 120 con altre franchigie




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