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PES 2016 - L' Attesa: Commenti, Rumors e News

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2015 13:47
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da oggi recensioni

molti non danno voto in attesa di online, patch e myclub



Recensione di Pro Evolution Soccer 2016
spaziogames


Genere: Sportivo
Sviluppatore: Konami
Distributore: Halifax
Data uscita: 17 settembre 2015

N.P.

+ Buon impatto visivo
+ Cori eccellenti
+ Azione ragionata
+ Calciatori fedeli alle loro controparti reali

- Gli arbitri sono completamente da rivedere
- Filtranti ancora troppo efficaci
- Alcuni calciatori inarrestabili




Quella che avete di fronte doveva essere la recensione finale di PES 2016, ma, come avrete potuto ben immaginare dall'assenza completa della valutazione numerica in cima alla pagina, qualcosa non è andato esattamente come previsto...

L'evento review a cui abbiamo partecipato nei giorni scorsi infatti ha presentato una build ancora non definitiva in termini di aggiornamenti e priva di tutta la componentistica online, elementi secondo noi imprescindibili per poter recensire un titolo di questo calibro in maniera corretta.

L'impossibilità di connettere la nostra console ai server ci ha impedito così di valutare l'esperienza My Club, di toccare con mano la stabilità delle partite online (vero tallone d'Achille nel 2014) e di verificare l'eventuale lag, ma soprattutto non ci ha permesso di vedere il fantomatico tool di modifiche, feature che da sola potrebbe clamorosamente innalzare l'asticella della valutazione.

Perché allora questo articolo? Il motivo è presto detto: nelle oltre venti ore che abbiamo passato sul titolo abbiamo testato minuziosamente il gameplay e oggi, già a qualche giorno dalla release finale possiamo tirare le somme definitive su cosa ci è piaciuto e cosa invece va ancora messo a posto con le patch al day one prima che il pubblico ci metta le mani sopra.





Un té caldo negli spogliatoi

Pro Evolution Soccer 2016 aveva il compito quest'anno di consolidare quanto di buono fatto con il precedente capitolo, migliorando alcuni elementi grazie al Fox Engine e colmando alcune evidenti lacune mai risolte.

Dal punto di vista tecnico non abbiamo rilevato grosse problematiche, anzi. Il gioco gira in maniera fluida e l'impatto visivo è di tutto rispetto. I giocatori assomigliano particolarmente alle loro controparti reali e più si analizzano i volti noti, maggiori sono i pregi riscontrati. L'attenzione da parte degli sviluppatori nipponici da questo punto di vista è stata come al solito massima, ma al contempo tale attenzione non viene purtroppo replicata su tutti gli elementi in campo. In questa specifica versione, oltre alle tante licenze mancanti, abbiamo notato maglie e rose non ancora aggiornate, tutte cose che come sempre verranno sistemate con la prima grossa patch (o almeno si spera).

Punto a favore di PES sono le movenze particolari dei giocatori, quest'anno con alcuni colpi di classe davvero eccezionali. Vedere Ibra che svetta di testa con il suo fare imponente o osservarlo mentre si esibisce in un passaggio di tacco in pura posa da taekwondo lascia ottime sensazioni, e i calciatori divengono immediatamente riconoscibili persino dalla semplice corsa. Un gran lavoro è stato fatto sulle animazioni di tutti gli undici giocatori sul rettangolo verde e sulla fluidità dei loro movimenti, elemento che si riflette immediatamente sulla giocabilità pad alla mano.

Prima di arrivare però a parlare del vero e proprio gameplay una dovuta critica alla pochezza in termini numerici degli stadi. Capiamo benissimo l'impossibilità di acquisire licenze importanti e ormai saldamente nelle mani del competitor, ma a questo punto, con venti anni di esperienza sulle spalle, il minimo è presentare più della solita decina di stadi ai propri fan, magari persino ripulendo quelli esistenti dalle fastidiosissime ombre marcate che ormai da qualche tempo a questa parte rendono difficoltoso e quasi impossibile giocare su determinati campi.

Di gran qualità invece è il meteo dinamico, con tanto di precipitazioni improvvise, così come il contorno, con un pubblico particolarmente credibile e cori realistici e assordanti nei momenti caldi della partita.

In campo è tutta un'altra cosa

Ci siamo seduti il primo giorno di questo review event e appena preso il pad in mano il feeling è stato lo stesso dello scorso anno. Una cosa sicuramente positiva per tutti i fan di Pro Evolution Soccer 2015, un po' meno per chi si aspettava grossi passi avanti o cambiamenti radicali al sistema di gioco. Noi siamo tuttavia contenti di aver trovato il solito eccellente PES con tutti i suoi punti di forza al punto giusto.

Al fischio di inizio i giocatori si muovono con una buona intelligenza tattica sul campo di gioco, chiamando passaggi filtranti sulle ali, portando via l'uomo in attacco e difendendo in maniera arcigna in difesa. Messa così la pianificazione tattica delle squadre sembrerebbe eccellente, ma esistono tre fattori che fanno scricchiolare le solide basi delle meccaniche. I passaggi filtranti, sia quelli rasoterra che quelli a pallonetto per scavalcare l'ultimo difensore, sono ancora dannatamentre troppo efficaci e quasi automatizzati.

Prendete il tempismo giusto e mandare in porta uno dei vostri attaccanti diverrà un giochino da ragazzi. Come tutti i PES di questi ultimi venti anni poi la corsa sulle fasce è ancora troppo determinante, con i giocatori veloci che diventano la chiave per vincere facilmente le partite con semplici sgroppate inarrestabili. Faticano come ogni anno i difensori lenti, utili solo per dominare l'area in caso di gioco aereo ed evitare i goal di testa, non semplicissimi da mettere a segno in questa edizione.





Il motivo è da ricercarsi nell'importanza della fisicità e nella poca precisione dei calci d'angolo che spesso, proprio per il problema della eccessiva velocità delle ali, diventano occasioni ghiotte per l'avversario di ripartire in contropiede.
I classici problemi di PES insomma, con i classici punti di forza, basati sulla possibilità di orchestrare manovre di prima particolarmente ricercate ed effettuare numeri con i calciatori più abili per seminare intere difese. La fisica della palla, così come i tiri sono da annoverare assolutamente tra i lati positivi del gioco e solo PES riesce a regalare una soddisfazione immensa quando si cannoneggia il portiere avversario da fuori area, con bordate ad effetto o tiri tesi che si infilano proprio sotto al sette.

Gli estremi difensori d'altro canto, non sono propriamente saracinesche, comportandosi comunque in maniera egregia nella gran parte delle occasioni pericolose. Da rivedere forse la routine sulle uscite al limite dell'area e quelle sui retropassaggi, spesso pericolosissimi visto che mandano completamente in confusione il portiere se pressato.

Chiudiamo l'analisi dl gameplay ammonendo pesantemente Konami: l'arbitraggio DEVE, e lo scriviamo a caratteri cubitali, essere rivisto prima della release o con una patch immediatamente successiva, perché per ora trasforma le partite di calcio in partite di rugby. Le scivolate sono diventate infatti molto, ma molto efficaci per portare via il pallone, con gli arbitri che quasi sembrano essersi dimenticati il fischietto e i cartellini nell'altra divisa. Prendere un'ammonizione o farsi fischiare un fallo è un evento davvero raro e solo le entrate più plateali da dietro vengono sanzionate a dovere.

In questo modo il gioco diventa sin troppo frenetico, facendo ripartire la squadra in difesa con troppa facilità e in vantaggio numerico.
Da sistemare anche i contrasti, spesso troppo rocamboleschi, e l'impatto tra i giocatori decisamente poco realistico.


Al netto di tutto PES continua tuttavia a divertire e il prodotto, con le dovute modifiche segnalate in questo articolo, saprà regalare ore e ore di divertimento, soprattutto in compagnia degli amici. Fortunatamente abbiamo testato il gioco anche nelle modalità offline 1v1 e 2v2, traendo davvero il meglio da questa produzione. Pro Evolution Soccer 2016 sembra ancora voler seguire quella filosofia che lo ha caratterizzato negli ultimi venti anni, basando tutto sul divertimento con gli amici durante le serate pizza e PES dove la parola d'ordine è il divertimento.
Per raggiungere e superare la concorrenza però serve molto di più ancora, soprattutto quando le modalità regine come Master League e Diventa un Mito hanno subito solo minime variazioni che non ne alterano il valore assoluto rispetto all'anno precedente.
Come scritto nell'incipit del pezzo, lasciamo tuttavia tutte le valutazioni del caso ad una prova più esaustiva, con una bella patch sui server di gioco e l'online funzionante. Per ora non ci resta che attendere il secondo tempo della nostra recensione.











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