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Copa America Centenario USA 2016

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2016 17:28
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All Goals Highlights - Mexico vs Uruguay (3-1... di football-fans


perde male l uruguay, tutti nervosissimi
che io ricordi mai visti cosi in confusione negli ultimi anni

il venezuela riesce a battere la giamaica
che pero dopo pochi minuti ha preso una traversa ed è rimasto in 10

stanotte panama-boliva e argentina-cile
davanti di maría, aguero e messi che dovrebbe farcela
se non ce la fa, a quanto leggo, pronto gaitàn



Colpaccio Messico: Uruguay steso 3-1. Venezuela, 1-0 alla Giamaica
gazzetta

A Phoenix finisce 10 contro 10 e la spuntano i tricolor grazie a Pereira (autorete), Marquez ed Herrera. Inutile il momentaneo pareggio di Godin. Nel gruppo C bene anche la “Vinotinto”, trascinata dal torinese Martinez contro i “Reggae Boyz” in 10 per oltre un’ora

La prima sorpresa della “Copa” arriva dall’University Stadium di Phoenix, dove il Messico ha piegato l’Uruguay dimostrando perché è considerato tra i favoriti alla vittoria finale. L’autorete dell’ex interista Pereira e i gol di Rafa Marquez ed Herrera hanno steso la Celeste al termine di un’autentica battaglia segnata da un’espulsione per parte e un nervosissimo finale, con tanto di accese proteste uruguaiane per alcune decisioni arbitrali dubbie. La svolta a sei minuti dal termine, col sigillo di Marquez che ha mandato in tilt Cavani e compagni consegnando l’ottavo successo di fila al tecnico Osorio, ancora imbattuto da quando siede sulla panchina “tricolor” (ottobre 2015). Nel gruppo C parte con il piede giusto anche la rinnovata “Vinotinto” di Rafael Dudamel, a cui basta un gol in avvio del granata Josef Martinez (migliore in campo) contro una Giamaica comunque capace di reggere in inferiorità numerica per un’ora abbondante e sfortunata nel cogliere due legni.

celeste in bambola — Il sinistro pomeriggio dell’Uruguay ha avuto il suo prologo nell’errata esecuzione dell’inno che ha lasciato interdetti giocatori e corpo tecnico. Non basta tuttavia a spiegare la falsa partenza della “Celeste”, tramortita dopo appena 3’ dall’autorete dell’ex interista Pereira (con la decisiva pressione di Herrera). C’è voluta quasi mezz’ora per assistere alla reazione uruguaiana con la prima grande occasione sui piedi del “Matador”, lasciatosi ipnotizzare da Talavera. Comunque poco per un Uruguay impreciso, costantemente in affanno nel contenere le rapide ripartenze avversarie con Aquino e Corona, e facilmente preda del nervosismo, al punto da ritrovarsi con un uomo in meno dal 45’ per l’espulsione del viola Vecino (doppia ammonizione).





tanta fatica per nulla — Uruguay più intraprendente nella ripresa, merito anche dell’ingresso di Gonzalez per uno spento e acciaccato Lodeiro. Cavani (al 49’) e Rolan (al 59’) hanno clamorosamente fallito il bersaglio prima del momentaneo pareggio di Godin (perfetto stacco al 74’) immediatamente successivo all’espulsione di Guardado che ha ristabilito la parità numerica. Ma al Messico è bastato sostituire gli esterni d’attacco per riprendere a pungere fino a piegare definitivamente la resistenza uruguaiana con il nuovo vantaggio di Marquez all’84’, frutto di un destro secco sotto l’incrocio. Un gol, quello dell’ex Verona, che ha anche fatto perdere la testa all’undici di Tabarez per un presunto fuorigioco non rilevato. In preda alla frustrazione e senza poter contare su Suarez (che ha sofferto in panchina in attesa del recupero), la “Celeste” non ha trovato la forza di reagire nuovamente finendo per capitolare ancora nel recupero sotto i colpi delle letali ripartenze avversarie. A chiudere i conti su assist millimetrico del nuovo entrato Lozano è stato Herrera, che nel corso dei 90’ ha ampiamente giustificato il forte interesse del Napoli (e non solo).





super martinez — Stesso tecnico (il tedesco Winfried Schaefer), formazione pressoché identica e medesimi limiti (soprattutto tecnici): la Giamaica non sembra essere cambiata molto rispetto a un anno fa, quando concluse la sua prima Coppa America con tre k.o. Per di più questa volta Schaefer ha anche dovuto fare i conti con un Wes Morgan a mezzo servizio dopo i postumi dei festeggiamenti per la Premier vinta col Leicester. Comunque troppo netto il divario tecnico in favore del Venezuela. Se poi si aggiunge l’autolesionismo di Austin (beccatosi un rosso diretto al 23’ per un’entrata killer) e la giornata ispirata di Josef Martinez, autentica spina nel fianco della retroguardia giamaicana, ecco spiegato il successo “vinotinto”.





L’attaccante granata ha iniziato a seminare il panico al 15’ con il bel gol su assist di Guerra (rapido taglio al centro e preciso sinistro sul primo palo), per proseguire fino al momento della sostituzione (al 77’) con altre due chiare occasioni da rete e costanti suggerimenti per gli inserimenti di Seijas e Guerra, tra i migliori insieme al genoano Rondon. Tenuta a galla da due grandi parate di Blake nella ripresa (su tutte quella al 70’ su colpo di testa a botta sicura di Angel), la Giamaica avrebbe anche potuto pareggiare con un pizzico di fortuna in più grazie alla pericolosità sulle palle inattive (traversa di Watson all’11’ e palo di Hector al 48’), ma in fin dei conti il Venezuela ha legittimato il successo comandando il gioco per l’intero incontro.


[Modificato da li4m 06/06/2016 12:58]







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