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[PC] Orwell

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2016 12:51
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16/12/2016 12:44
 
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Sviluppatore: Osmotic Studios
Produttore: Surprise Attack
Genere: Avventura
Piattaforme: PC
Sito Ufficiale: orwellgame.com/














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Orwell, titolo ispirato al romanzo '1984', è ora disponibile su Steam
everyeye

Orwell, titolo simulativo sviluppato da Osmotic Studios, è ora disponbile per l'acquisto su Steam, come annunciato dal publisher Surprise Attack. Come il nome suggerisce, trattasi di un gioco ispirato allo scrittore George Orwell, e che prende a piene mani dal suo celebre romanzo '1984'.

Esattamente come il Grande Fratello conosciuto nell'opera orwelliana, così opererà l'organizzazione di cui il giocatore farà parte: sarà possibile, infatti, spiare ed investigare la vita dei cittadini tramite internet, comunicazioni personali, e file privati. La differenza sostanziale fra il romanzo e il videogioco, è che in quest'ultimo il vostro intento non sarà maligno o di controllo sociale ma, anzi, cercherete di scovare i responsabili di alcuni attacchi terroristici.

Ricordiamo che Orwell è disponibile ora in esclusiva su PC.









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16/12/2016 12:48
 
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Orwell Recensione
everyeye

Sotto la superficie da thriller investigativo, Orwell nasconde una critica tutt'altro che banale al concetto di controllo per il bene pubblico...




Nel 1949, quando alla Triennale di Milano si sperimentava la video-comunicazione di massa con le prime trasmissioni televisive a 625 linee, lo scorbutico letterato e giornalista britannico George Orwell (al secolo Eric Arthur Blair, grazie Wikipedia) partoriva 1984, un romanzo distopico che ancora oggi offre una prospettiva inquietante e credibile su di un futuro dove gli stessi concetti di "privacy" e libero pensiero sono ridotti a reati perseguibili. Mollo subito i toni da avatar di Piero Angela e passo direttamente a parlare del titolo di Osmotic Studios, che con l'autore inglese condivide tanto il nome quanto i temi trattati. Il 12 aprile del 2017 un ignobile attentato terroristico turba la placida ignavia dei cittadini di The Nation, uno stato distopico nel quale la libertà di pensiero è sacrificata sull'altare di una sicurezza sociale evanescente, utilizzata dal governo come alibi per giustificare un controllo continuo e costante della popolazione. Avere una coscienza politica che sfugga ai dictat dell'unico partito al potere rappresenta di conseguenza una minaccia alla "pace" di questa società terribilmente credibile, che si fa forte del motto "perché avere paura del controllo, se non si ha nulla da nascondere?.





Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato

Nei panni di uno degli ingranaggi di questo sistema, un investigatore al servizio del Partito, il nostro compito sarà quello di utilizzare la piattaforma di sorveglianza Orwell per analizzare ogni aspetto della vita digitale dei soggetti indicati come potenziali minacce allo "status quo", al fine di scovare il terrorista a piede libero. Navigando tra le schermate di Orwell dovremmo quindi estrarre (con un sistema drag and drop) frasi e informazioni relative ai soggetti "attenzionati" - opportunamente sottolineate dal sistema - attingendo da profili social, blog, articoli di giornale, registri di polizia, mail personali, chat e perfino dalle trascrizioni di intercettazioni telefoniche in corso.

Un patrimonio voyeuristico che andrà a delineare i profili personali sottoposti a Symes, l'analista incaricato di trarre conclusioni operative dalla nostra opera di "scavo digitale". Symes, non avendo accesso ai nostri stessi strumenti di ricerca, non potrà in alcun modo conoscere il contesto delle informazioni che gli passeremo di volta in volta, e sarà quindi nostra premura selezionare solo i frammenti di informazione realmente rilevanti, facendo bene attenzione a non travisare i contenuti "rubati" alla vita privata dei potenziali colpevoli.

Estrarre una frase apparentemente minacciosa da una conversazione platealmente ironica potrebbe quindi trasformare, agli occhi dei nostri datori di lavoro, un'attivista della domenica in una criminale fatta e finita, con conseguenze potenzialmente disastrose tanto per la nostra indagine, quanto per la vita della persona in analisi.

A volte incapperemo in informazioni in aperto conflitto tra loro, e dovremo quindi scegliere, in base alla nostra percezione contestuale, quale dato elevare a verità e quale scartare. La nostra bussola sarà la gran quantità di stringhe testuali che ci troveremo a processare, e la direzione indicata sarà determinata unicamente dalla nostra capacità di riconoscere e scartare i dati fuorvianti. In questo senso, per i giocatori sarà fondamentale una buona padronanza della lingua inglese, dato che il titolo non è localizzato in italiano.

Va inoltre detto che, sebbene l'interfaccia di Orwell sia facilmente navigabile (non più complessa del web browser medio), a volte capiterà di rimanere "bloccati" a causa di un frammento di informazione precedentemente irrilevante o "nascosto" nei meandri del web, ma la ricerca non toccherà mai i limiti della frustrazione.





La menzogna diventa realtà e passa alla storia

Le scelte operate nel vostro lavoro di profiling saranno inalterabili, e una volta aggiunto un elemento al profilo, quello non potrà più essere rivisto o modificato. Si tratta di una meccanica piuttosto arbitraria, seppur in linea con il "tono" totalitarista del titolo, che sfida a ogni passaggio il nostro concetto di giusto o sbagliato. La fine di una delle nostre giornate di lavoro potrebbe coincidere con la morte di un potenziale innocente, eppure faremo fatica a non sentirci soddisfatti del nostro operato e dell'investitura - altamente manipolatoria - a eroe di The Nation. Allo stesso modo, pur sapendo quanto l'identità digitale di una persona sia spesso lontana dal suo io reale, non potremo fare a meno di bollare superficialmente come "pericolosi" alcuni dei soggetti con i quali avremo a che fare.

E proprio in queste prese di coscienza "metaludiche" che Orwell mostra il valore del suo concept portante, forte di una scrittura brillante e piacevolmente articolata che, nel corso dei cinque episodi (o giornate) che compongono l'avventura, offre terreno fertile per un buon numero di momenti "ah, cavolo... come ho fatto a non arrivarci", tra personaggi stratificati e credibili, e una storia che non cede mai alla banalità.

Per arrivare al termine dell'avventura impiegherete giusto una manciata d'ore, sebbene Orwell abbia dalla sua una buona rigiocabilità, alimentata dall'inevitabile curiosità degli "investigatori" circa le scelte non fatte. Affrontando l'avventura una seconda e una terza volta, scoprirete come gli eventi cardine della storia siano, di fatto, inalterabili, come nella "migliore" tradizione episodica.

Eppure il gran numero dei percorsi viabili sulla strada per arrivare a questi "nodi" narrativi è comunque in grado di mantenere vivo l'interesse nel giocatore, bramoso di scoprire l'impatto di condotte diverse. Con tutta probabilità le run successive metteranno sempre più in evidenza la formula forse eccessivamente semplicistica del gameplay di Orwell, nonché alcune discrepanze rilevanti nella strutturazione delle "regole" del gioco (Symes dimostrerà a volte di sapere cose di cui non dovrebbe essere a conoscenza) ma, in generale, l'esperienza si conferma su ottimi livelli.


Sotto la superficie da thriller investigativo, Orwell nasconde una critica tutt’altro che banale al concetto di controllo per “il bene pubblico”. Orwell ci pone dinnanzi un mondo dove la libertà di ribellarsi alle istituzioni viene malvista e mal tollerata perché, in fondo, che senso ha “rompere le balle” in piazza quando il pane, bene o male, è in tavola e il suono della televisione sovrasta il “rumore” dei propri problemi? Un invito al pensiero su di un tema quanto mai attuale, trattato con una satira ludica che, per nostra fortuna, rispetta il giocatore offrendo una formula di gameplay che, per quanto semplice, risulta sufficientemente profonda e offre interessanti ramificazioni decisionali. Come anticipato, per godere appieno dell’esperienza avrete bisogno di una buona conoscenza della lingua inglese, l’unica supportata dal titolo di Osmotic.

8.5




[Modificato da li4m 16/12/2016 12:49]







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16/12/2016 12:51
 
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Orwell - recensione
eurogamer

2+2=5.



Un gioco unico e quanto mai attuale nei temi trattati. Una finestra su un mondo spaventosamente vicino al nostro.

4207 videogiochi. Di cosa si tratta esattamente? Del numero di titoli pubblicati su Steam da inizio 2016 al mese di dicembre. I dati raccolti da SteamSpy indicano che solo nel corso di quest'anno sono stati pubblicati quasi il 40% dei giochi presenti sulla piattaforma di Valve sin dal suo lancio e che si è registrato un aumento notevole rispetto alle pubblicazioni del 2015. È questo il trend che ci aspetta per gli anni a venire?

Difficile esprimersi in merito ma una cosa pare chiara: il mondo PC, e più lentamente anche quello console, stanno notevolmente ampliando la propria offerta attraverso una marea di produzioni. Una marea in buona parte formata dall'universo indie, spesso bollato a periodi alterni come unico vero salvatore dei videogiochi o come un ammasso di spazzatura assolutamente da evitare e da disprezzare per le più svariate ragioni.

Naturalmente proporre una visione così estrema è a dir poco semplicistico ma non possiamo negare che in questa incredibile mole di progetti anche i più meritevoli e originali rischiano di passare ingiustamente inosservati. Questo è per esempio il caso di Orwell, titolo targato Osmotic Studios sbarcato su PC nel mese di novembre attraverso una formula episodica che prevedeva l'uscita di un nuovo episodio a cadenza settimanale e che, come facilmente intuibile, tratta una tematica quanto mai attuale e delicata come la privacy e la sua eventuale violazione, in nome della sicurezza comune, da parte dello Stato.




Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.


C'è chi passeggia tranquillamente, chi corre nel vano tentativo di non perdere l'ultimo autobus per il lavoro, chi si concede una colazione al suo solito bar e chi riposa sornione all'ombra del monumento al centro della Freedom Plaza. È un giorno come tanti altri nella Nazione ma all'improvviso un'esplosione squarcia il silenzio. Là dove si ergeva il simbolo di un'intera comunità rimangono solamente detriti e distruzione e mentre la popolazione è in preda al panico tra urla e pianti disperati un occhio vigile si muove tra i volti dei passanti alla ricerca di un sospetto da consegnare alla giustizia. È arrivato il momento di attivare il programma Orwell.

Basta una breve cutscene introduttiva per farci intuire quelli che saranno i toni e i temi che ci accompagneranno per le circa cinque ore di gioco necessarie per portare a termine l'interessante vicenda propostaci dallo studio tedesco. Una vicenda che ci farà vestire i panni di un vero e proprio Grande Fratello di orwelliana memoria, un investigatore che in tandem con il proprio supervisore ha il compito di sfruttare un programma sperimentale per scoprire il responsabile (o responsabili) dell'attentato e consegnarlo una volta per tutte alla giustizia.

Come ci spiega il nostro diretto superiore, Symes, Orwell verrà utilizzato sul campo per la prima volta proprio nel caso dell'attentato di Freedom Plaza e noi giocatori avremo la responsabilità di testarlo per primi. Da questo momento in avanti si svilupperà una trama davvero intricata che semplicemente attraverso i dialoghi e i documenti consultabili è riuscita a tenerci letteralmente incollati allo schermo anche grazie a un cast di comprimari di altissimo livello e a una buona dose di colpi di scena tutt'altro che banali o telefonati.




Il Grande Fratello vi guarda.


Particolarmente apprezzabile è il modo in cui vengono toccati argomenti delicati come il diritto alla privacy o la sorveglianza da parte dello stato, e ciò che più ci ha colpito è la capacità di non proporre mai delle letture banali o eccessivamente schierate. Noi stessi dovremo frugare all'interno degli account personali di diversi individui alimentando non pochi dubbi sul nostro operato e spingendoci a domandarci in più di un'occasione fino a dove sia giusto spingersi per scoprire la verità e assicurare la pace all'interno della Nazione. Non ci sono nero o bianco, buoni o cattivi, amici o nemici. Quello tratteggiato da Osmotic è un mondo costruito su scale di grigi, su moralità ambigue e su personaggi realistici e ricchi di sfaccettature, che agiscono per motivazioni spesso comprensibili e condivisibili

Naturalmente non vi sveleremo troppi dettagli per non rovinarvi alcuna sorpresa ma quello studiato dalla software house con base in quel di Amburgo è un thriller che gestisce in modo ottimale la suspense e che reagisce in maniera credibile anche alle azioni stesse del giocatore. In quanto investigatori e unici a poter riportare all'interno del sistema delle informazioni sensibili avremo, infatti, un controllo notevole su ciò che vorremo svelare ai piani alti del partito (The Party) che governa la Nazione.

L'ottimo comparto narrativo si fonda su una struttura davvero molto semplice, sia a livello tecnico che del gameplay. Ci sembrerà, infatti, di trovarci di fronte a un software del nostro computer che attraverso una particolare interfaccia ci permetterà di andare alla ricerca di tutte le informazioni che saremo in grado di scovare sui vari sospettati che incroceremo nel corso dell'indagine. All'interno di articoli di giornale, blog, social network, siti di varia natura ma anche e-mail, cellulari e PC troveremo dei dati che potremo inviare ai server di Orwell e che andranno ad ampliare gli indizi e le conoscenze su particolari personaggi o eventi.




Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano. Per sempre.


Questi dati (denominati datachunk) possono essere più o meno utili e sensibili e starà a noi decidere quali ignorare e quali invece segnalare al nostro controllore. I datachunk in cui potremo imbatterci saranno essenzialmente di due tipi: quegli ordinari sono segnalati dal colore blu e possono essere aggiunti senza alcuna limitazione mentre quelli gialli sono in conflitto con altri dati e richiedono una nostra scelta diretta. Un sospettato, per esempio, potrebbe affermare di aver passato la serata in due luoghi differenti e sarà necessario capire, anche attraverso le prove raccolte, quale sia l'opzione più verosimile.

Ai dati caricati sono legati i finali multipli e le diverse varianti che li caratterizzano. A una scelta molto rilevante delle ultime fasi di gioco si uniscono tante conseguenze minori derivanti dalla nostra condotta nel corso dei cinque episodi. Questa particolare struttura di Orwell non può che alimentare una discreta rigiocabilità e vale sicuramente la pena di iniziare una seconda run per sperimentare approcci e decisioni differenti.

Come potete tranquillamente vedere dalle immagini qui intorno, dal punto di vista tecnico il lavoro svolto è estremamente minimale e funzionale alla struttura di gioco. Schermate fisse, qualche artwork per i vari personaggi e tanto testo scritto dato che non è presente alcun doppiaggio. Uno dei pochissimi nei della produzione, se non l'unico, è proprio legato ai testi scritti. Manca, infatti una localizzazione in italiano e l'unica lingua supportata è l'inglese.





Al di là di questo difetto, Orwell è un capolavoro che tutti coloro che sono alla ricerca di un thriller coinvolgente e che sono affascinati dai sempre più attuali dibattiti sul confine tra la privacy dei singoli e il bene della collettività non si possono lasciar scappare. Il lavoro di Osmotic Studios si propone come un novello 1984 in grado di trasportarci all'interno di un mondo credibile e sotto tanti aspetti spaventosamente simile al nostro. Il consiglio è solo uno e vale anche per i più scettici: provate la demo gratuita e immergetevi all'interno della misteriosa Nazione. Ricordate: il Grande Fratello vi guarda.

9 / 10


[Modificato da li4m 16/12/2016 12:51]







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