[Basket] Cancellato il Napoli Basket dal campionato di A1

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Campionato rivoluzionato. Basket choc
Prendendo uno storico provvedimento, ieri il Consiglio Federale ha revocato al Basket Napoli e a Capo d'Orlando, per irregolarità amministrative, l'ammissione al prossimo campionato di serie A. Decisione presa all'unanimità (12 i consiglieri presenti; delle assenze eccellenti si parla nell'articolo di Mario Arceri), che rivoluziona il nostro basket a pochi giorni dal via della stagione, il 5 ottobre, portando da 18 a 16 il numero dei club di vertice. Ripescaggi, come sperava Varese? Nessuno. «Si applica la convenzione - le parole del presidente federale Maifredi -: se il numero di club è pari, il campionato parte senza ripescaggi». Possibilità per Napoli e Orlandina di riniziare l'attività in un campionato prò? Nessuna. Potrebbero riprendere dai dilettanti, ma Maifredi è stato chiaro: «Non esistono i presupposti, eventualmente potrebbero giocare nei campionati provinciali o regionali (l'ex C2)». Le due società possono appellarsi alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni; in pratica hanno ben poche possibilità di ribaltare il verdetto, arrivato dopo che è stato accertato il mancato pagamento dei contributi Enpals (e Napoli aveva addirittura dichiarato il falso in proposito alla Comtec, la commissione che vigila sui bilanci e che all'inizio dell'estate aveva dato. il suo ok). «Sull'argomento abbiamo dibattuto oltre due ore sulla base dei documenti della Comtec - ha spiegato Maifredi -. Non c'erano le condizioni per non revocare l'iscrizione. Una scelta dolorosa, ma la Fip non si tira indietro. In ogni caso non si tratta di una radiazione» Alla discussione e alla votazione non ha preso parte il consigliere Di Lorenzo, che lavora per la società partenopea. In un primo momento i due rappresentanti della Lega, il presidente Corrado, e l'amministratore delegato di Montegranaro Cannella, non erano d'accordo sull'esclusione: Corrado riteneva di non poter votare contro una «sua» società, Cannella temeva che qualche maligno potesse sostenere che Montegranaro avrebbe tratto vantaggio dall'uscita di scena di Napoli e Orlandina. Poi entrambi, di fronte ad argomentazioni tipo «ma volete o no il rispetto delle regole?» hanno dato il loro assenso. Escono di scena dunque due club e due piazze importanti, innamorate del basket. E nasce a sorpresa quel campionato a 16 squadre evocato da chi era stato costretto ultimamente a registrare gli strani alti e bassi di qualche squadra, a seconda del pagamento e, meno degli ingaggi. Forse 18 protagoniste in A erano davvero troppe, e sicuramente i regolamenti sono fatti per essere rispettati da tutti. Ma l'amarezza per non vedere più i tifosi napoletani e siciliani soffrire e gioie per la pallacanestro rimane comunque.
Andrea Barocci

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Il basket italiano si affida a Meneghin

Dopo le dimissioni di Maifredi, la Giunta del Coni ha indicato il nome del commissario della Federazione che gestirà le elezioni del nuovo presidente fissate per marzo. Il monumento del nostro basket ha il compito di sanare una situazione molto difficile

MILANO, 30 settembre 2008 - Dino Meneghin commissario della Federbasket. La proposta di Gianni Petrucci alla Giunta del Coni, riunita per decidere il futuro della pallacanestro dopo le dimissioni del presidente Fausto Maifredi, è stata accolta. Nel pomeriggio si terrà la conferenza stampa di presentazione.
DEROGHE - Ci sono molte deroghe ai regolamenti, delle quali si è discusso, necessarie per permettere al più grande giocatore e personaggio del nostro basket di prendere in mano la Federazione nel momento più delicato della sua storia. Ma, ancora più intrigante, è quello che potrebbe accadere poi: Dino, che è dirigente delle squadre Nazionali da più di 10 anni, non ha mai mostrato interesse per l’entrata in politica e correre per il posto di presidente federale. Oltre a team manager azzurro, Dino ha realizzato in privato il progetto più interessante degli ultimi anni, il Samsung Basket 3, un campionato nazionale di tre contro tre nelle scuole italiane. Accettare la proposta di commissario della Federbasket potrebbe essere solo l’inizio verso delle elezioni federali che, al momento, mancano di candidati davvero forti.
MAIFREDI - Fino a ieri era praticamente certo che il commissario scelto sarebbe stato Riccardo Agabio, presidente della Ginnastica, uno dei vicepresidenti del Coni, già commissario della Fisi. Ma lo stesso Maifredi, nel lungo colloquio con Petrucci che ha portato alle dimissioni, aveva sottolineato la necessità di una persona che conoscesse il basket per la specificità degli argomenti da discutere. Meneghin, certamente, la situazione la conosce come tutti gli interpreti della vicenda. Inoltre rappresenta un potentissimo colpo mediatico in un momento particolare, quello delle elezioni federali e del Coni.
ELEZIONI - Ma la Federbasket era davvero da commissariare? Non per statuto: Maifredi, dopo le dimissioni, avrebbe potuto gestire la normale amministrazione con l’unico obbligo di convocare entro 90 giorni l’assemblea elettiva. La scelta di Petrucci è stata politica: temeva, con l’ex presidente ancora in Federazione, tre mesi di veleni. Ieri circolava la tesi che fosse stato lo stesso Maifredi a chiedere il commissariamento, voce smentita: "Non l’ho mai chiesto — dice — potevo serenamente andare avanti fino alle elezioni". Che si preannunciano con più candidati rispetto al solito ma senza una personalità davvero forte, in grado di imprimere quella svolta necessaria e invocata, proprio sulla Gazzetta, da Ettore Messina e altri personaggi prestigiosi del basket negli ultimi giorni.
COMITATI - Si attende la riunione dei comitati regionali per capire se sarà davvero Enrico Ragnolini (Lombardia), con Gaetano Laguardia (Lazio) vicepresidente vicario, il grande favorito o se avranno delle speranze Valentino Renzi, presidente della Lega2, preferito dalle Leghe e dai giocatori o Enrico Prandi. Perché Meneghin dovrebbe prendersi l’onere di traghettare il basket in un momento tanto difficile? In effetti, Petrucci prima di trovare la formula per incaricarlo ha dovuto convincerlo ad accettare. Incassato il sì di Dino, oggi vedremo se il sostegno del Coni potrà andare oltre al commissariamento fino alla candidatura. Un presidente come lui avrebbe prestigio e bucherebbe il video.

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La Camera di Conciliazione del Coni ha confermato l'esclusione dalla serie A dei partenopei. La decisione per i siciliani prevista per lunedì. Campionato al via il 12 ottobre

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