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15/06/2009 18:52 | |
Ho ricevuto questa lettera:
"Gentile "nome cognome"
Con ordinaza cautelare in data 21/01/2009, emessa a seguito di una decisione dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in data 29/07/2008 (impugnata dinanzi al TAR del Lazio), il Tribunale civile di Roma ha ordinato a Sky di "avvisarea sue spese", i propri ex clienti che abbiano esercitato il diritto di recesso, prima della scadenza annuale dell'abbonamento, dell'esistenza del diritto alla restituzione dei corrispettivi versati in caso di recesso anticipato, ingiustificati perchè non pertinenti al recesso, fatta eccezione di quelli necessari al recupero ed alla logistica dei decoder per un ammontare massimo di € 9.53 + iva.
Tale diritto dipende dalla sussistenza dei requisiti previsti dalla richiamata ordinanza cautelare e dalla normativa applicabile.
Occore quindi che lei:
- Sia stato titolare di un contratto di abbonamento SKY
- Abbia esercitato il diritto di recesso tra "l'Aprile 2007 ed il Settembre 2008 prima della scadenza annuale del Suo contratto di abbonamento
- abbia effettivamente pagato a SKY un importo superiore a € 9.53 + iva a
titolo di costi operatore.
ho guardato in giro e...
Testo nascosto - clicca qui
Importante vittoria dei consumatori. Con un’ordinanza, con effetti simili a quelli di una “class action”, MC ha ottenuto dal Tribunale di Roma il riconoscimento del diritto per oltre 80.000 clienti di ottenere la restituzione delle penali.
Movimento Consumatori invita coloro che hanno pagato a Sky le penali per il recesso a contattare l’associazione scrivendo a azionicollettive@movimentoconsumatori.it.
Il Tribunale capitolino ha, infatti, confermato integralmente il provvedimento già ottenuto dall’associazione a gennaio, accogliendo in via d’urgenza le richieste del Movimento Consumatori che nel febbraio del 2008 aveva citato in giudizio Sky contestando l’illegittimità delle penali richieste ai consumatori in caso di recesso dal contratto.
La legge Bersani (l. n. 40/2007), per favorire la concorrenza tra gli operatori telefonici e televisivi, ha, infatti, previsto il diritto di ogni consumatore di recedere dal contratto senza vincoli temporali e senza dover corrispondere spese o penali non giustificate dai costi effettivamente sostenuti dall’operatore per l’esercizio del recesso.
In violazione della “legge Bersani”, Sky ha mantenuto nelle proprie condizioni generali di contratto clausole che prevedevano penali eccessive e del tutto ingiustificate. [€ 30 per la smart card; € 30 per il decoder;€ 180 per il servizio di installazione, € 180 per il servizio HD, € 225 per il servizio Multivision, € 225 per il servizio My Sky].
“Sulla base di tali illegittime clausole - afferma Alessandro Mostaccio, responsabile del settore Telefonia - il consumatore che avesse sottoscritto il pacchetto base per il quale Sky ha sempre pubblicizzato come gratuiti decoder, smart card ed installazione doveva corrispondere € 270; mentre chi avesse scelto tutti i servizi Sky arrivava a pagare fino a 900 euro”.
“Il Tribunale di Roma (Presidente Marvasi, Relatore, dott.ssa Dotti) - dichiara l’Avv. Paolo Fiorio, legale dell’associazione - ha confermato l’illegittimità del comportamento di Sky, condannandola ad informare tutti coloro che abbiano esercitato il diritto di recesso del diritto ad ottenere in restituzione quanto corrisposto ad eccezione degli unici costi legittimi per un ammontare massimo di € 9,53 + IVA”.
L’aspetto innovativo della decisione consiste nel fatto che tali informazioni dovranno essere comunicate da Sky non solo tramite la pubblicazione del provvedimento sul proprio sito e su Repubblica e Corriere della Sera, ma anche attraverso “l’invio di una missiva cartacea”, con la quale il colosso televisivo è costretto ad riconoscere ai consumatori il proprio debito restitutorio.
“I consumatori lesi dall’applicazione delle clausole illegittime sono, come ammesso in causa dalla stessa Sky, oltre 80.000; se Sky non restituirà volontariamente gli importi illegittimamente richiesti - dichiara Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori - “la nostra associazione organizzerà migliaia di cause individuali o cumulative in tutti i Tribunali d’Italia affinché siano rispettati i diritti riconosciuti dal Tribunale di Roma”.
in pratica vi ridanno i soldi se avete pagato una penale per la disdetta anticipata in quel periodo.
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