In un video esclusivo e in un articolo per Sportweek in edicola sabato, Reinhold parla del ritrovamento del corpo del fratello Guenther, scomparso 35 anni fa sul Nanga Parbat
Dopo 35 anni, il famoso scalatore e uomo d’avventura Reinhold Messner ha potuto finalmente dare sepoltura al fratello Guenther, che con lui aveva realizzato, appunto nel 1970, la prima ascensione delll’immensa parete Rupal del Nanga Parbat (8125 metri), la più alta del Mondo con i suoi 4500 metri di dislivello dalla base alla vetta. Una parete tanto difficile che solamente quest’anno qualcuno (due sudcoreani) è riuscito a ripetere l’impresa dei fratelli Messner o ad aprirvi una nuova via (lo statunitense Steve House).
Guenther Messner morì a 23 anni, travolto da una valanga quando ormai aveva quasi raggiunto la base della parete sul versante Diamir, da cui i due fratelli erano dovuti scendere perché impossibilitati a ripetere la via di salita e perché prostrati da un bivacco all’addiaccio a quasi 8000 metri. Reinhold, allora al suo primo Ottomila, era rimasto tre giorni a cercare tracce del fratello e in seguito, sempre con la speranza di trovarne i resti, è tornato una decina di volte sulla “Montagna nuda” (questo significa Nanga Parbat), che nel ’78 salì in solitario, primo a riuscire in una simile impresa su un 8000.
Cinque anni fa, il ritrovamento di un osso, che esami sul dna confermarono appartenere proprio a Guenther, aveva permesso di identificare l’area sulla quale il ghiacciaio aveva trascinato il corpo (3 chilometri e 700 metri di dislivello lo spostamento) e nelle scorse settimane un abitante della valle del Diamir ha infine rinvenuto i resti. Come lo stesso Reinhold Messner racconta nell’articolo che ha scritto per Sportweek, l’identificazione non dà adito a dubbi, soprattutto grazie agli scarponi trovati ancora ai piedi del povero Guenther. Non solo sono dell’epoca, in cuoio (poi sono diventati di uso comune quelli in plastica), ma ancora avevano le stringhe aggiuntive che i Messner si erano inventati per fissare meglio e più velocemente i ramponi, come racconta il re degli 8000 nel nostro filmato.
da gazzatta.it
La gioia di dare la STECCA e vederla nello stesso tempo ricevere ad un tuo "nemico" è doppia