| | | Post: 12.449 | Registrato il: 14/05/2006 | Città: TORRE ANNUNZIATA | Età: 36 | Gaming XP User
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02/12/2009 23:22 | |
Recensione\Trama molto ben curata, [ATTENZIONE: potrebbe contenere SPOILER]
Testo nascosto - clicca qui
Da qualche parte nel Mid West, 1967. Larry Gopnik è un professore di fisica con poche pretese e molti guai. La moglie gli preferisce il più serio Sy Ableman e vuole un divorzio rituale per (ri)sposarsi nella fede, il figlio fuma spinelli e ascolta i Jefferson Airplane in attesa di celebrare il suo Bar mitzvah, la figlia lava principalmente i capelli e gli ruba il denaro per rifarsi il naso, il fratello russa sul suo divano e redige un diario sul calcolo delle probabilità, uno studente coreano lo corrompe col denaro e lo minaccia di diffamazione, una bella vicina si offre nuda ai raggi del sole e al suo sguardo, un vicino di casa taglia la sua erba sempre meno verde. Travolto da una messe di guai, Larry si rivolge a uno, due e tre rabbini per ascoltare la parola di Hashem e interpretare la sua volontà. In attesa di una cattedra all'Università, dell'esito delle lastre e dell'arrivo dell'uragano, Larry insegue la strada per diventare un mensch, un uomo serio.
Come sempre, dietro e prima di ogni storia coeniana c'è un piccolo evento, un incontro fortuito, una notizia di cronaca, un romanzo o addirittura un poema in versi, insomma ogni cosa può diventare pretesto e scintilla per avviare la giostra dell'assurdo e lo splendore registico dei fratelli di Minneapolis. Questa volta il sipario si alza su uno shtetl polacco dove un uomo, una donna e un supposto dybbuk (un'anima posseduta) interagiscono e parlano una lingua antica e minoritaria, l'yiddish. Un secolo dopo e in un continente altro, i Coen voltano pagina e piombano nel Mid West attraverso un auricolare che suona "Somebody to love" nell'orecchio di un indisciplinato studente ebreo. Il prologo, avulso dalla storia che segue ma iscritto nel corpo del film, favorisce il gioco interpretativo e lo impone come strumento necessario e come parte integrante della sceneggiatura. Frammento estraneo alla vicenda dominante che tuttavia la presenta e la connota in senso ebraico.
Come già dimostrato da Marge, l'agente incinta di Fargo, nel più stupido dei mondi possibili che annichilisce i soggetti, c'è spazio anche per “l'uomo ordinario” per il quale la realtà non è a tutti i costi il peggior mondo possibile. Per questa ragione il dio-regista a due teste si diverte a tormentare Larry Gopnik, a giocargli irridenti scherzi (la morte di un grasso avvocato), rovesciandone repentinamente prospettive ed attese.
A serious man si impegna a raccontarci l'impossibilità di una famiglia (e di una vita) perfetta e l'irraggiungibilità di una felicità inattaccabile. La telefonata di un medico o l'occhio di un ciclone possono abbattersi impietosi, costringendo nella riserva onirica dell'immaginazione gli impossibili desideri di un uomo semplice, di un marito improbabile ma probabilmente innamorato.
Il professore ebreo di Michael Stuhlbarg come il drugo Lebowski e il barbiere "che non c'era" vengono trascinati in un'incredibile sciarada di disavventure contro la propria radicale apatia. Sospeso tra l'orrore per il caos della vita e la noia esistenziale, Larry si rivolge a tre rabbini per non precipitare nel vuoto e in un movimento insensato. La risposta è un grande buco di senso intorno al quale i Coen fanno scorrere le azioni dei personaggi. L'yiddish e l'ebraico diventano lingue morte di un rituale ormai privo di significato che il rabbino Marshak converte nel linguaggio e nei versi rock dei Jefferson Airplane prima dell'uragano e della fine (del film? Di tutto?).
Ancora una volta i Coen tendono fino all'estremo la corda, sfiorando un happy end, per poi capovolgere tutto con il colpo di coda dell'ultima battuta e dell'ultima inquadratura. Battuta e inquadratura che azzerano e (insieme) moltiplicano qualsiasi dubbio sul senso ultimo del film. Cabalistico.
Da vedere, assolutamente
Il 4 Dicembre in Italia. [Modificato da freezee 02/12/2009 23:26]
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| | | Post: 4.827 | Registrato il: 18/08/2004 | Città: ROMA | Età: 37 | | | OFFLINE |
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02/12/2009 23:36 | |
Must..
jorginha tieniti libera
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| | | Post: 2.718 | Registrato il: 04/10/2005 | Città: MONTE ARGENTARIO | Età: 56 | Gaming XP User
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02/12/2009 23:39 | |
bah dopo il filmettino con brad pitt speriamo che son tornati in forma..
Barabba..barabba..barabba.barabba..barabba... |
| | | Post: 9.939 | Registrato il: 18/09/2004 | Gaming XP User
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02/12/2009 23:40 | |
bistrascio, 02/12/2009 23.39:
bah dopo il filmettino con brad pitt speriamo che son tornati in forma..
direi!!
Sono per la chirurgia etica, bisognerebbe rifarsi il senno.
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| | | Post: 5.128 | Registrato il: 10/12/2003 | Città: ROMA | Età: 35 | Gaming XP User
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03/12/2009 00:51 | |
Tanto c'è poco da leggere...Sò sempre tutti uguali
...Per te sono sempre libera!
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07/12/2009 01:27 | |
Torno ora dalla visione. Urge una seconda visione al più presto possibile.
Come sempre in questi ultimi anni dopo un film meno riuscito i coen sfornano un mediometraggio assolutamente imperdibile.
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| | | Post: 2.148 | Registrato il: 23/05/2006 | Città: JESI | Età: 41 | Gaming XP User
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07/12/2009 01:29 | |
brughita, 07/12/2009 1.27:
Torno ora dalla visione. Urge una seconda visione al più presto possibile.
Come sempre in questi ultimi anni dopo un film meno riuscito i coen sfornano un mediometraggio assolutamente imperdibile.
con "film meno riuscito" intendi 'no country...' o 'burn after reading'? curiosità eh, non polemica...
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07/12/2009 04:07 | |
Ovviamente burn after reading. Così come prima di un paese per vecchie pure the ladykillers era un film meno riuscito rispetto a questi 2...
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| | | Post: 4.036 | Registrato il: 21/04/2007 | Età: 33 | Gaming XP User
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07/12/2009 12:36 | |
aspettiamoci un "L'uomo poco scherzoso" tradotto
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07/12/2009 14:46 | |
Non credo. Sono andato a vederlo ieri in una sala e non era (fortunatamente tradotto)... |
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07/12/2009 14:59 | |
Riparlando del film, attendo veramente una seconda visione, perchè è di quei film (come un pò tutte le maggiori opere dei coen) da vedere e rivedere, per amare ogni più piccolo dettaglio.
Cè da dire subito che una grossa fetta di pubblico potrebbe disprezzare il film. E da un certo punto di vista (un pò superficiale però) potrebbero pure avere ragione.
Il tutto è sotto forma di commedia grottesca amarissima. Si ride, non troppe volte e spesso a denti stretti, ma sono spesso risate malinconiche e non fragorose. Su certi aspetti del soggetto, l'epilogo e tanto tanto altro non mi esprimo visto che in molti ancora devono vederlo.
Certo è che i fratelli di minneapolis (come ormai ci hanno abiutato) presentano un singola sequenza in una maniera praticamente perfetta. Ogni immagine è ricca di particolare e anche una semplice mano appoggiata su un altra può nascondere un significa o un particolare che ti mettono in moto il cervello.
Azzeccato la scelta di basare tutta lo storia sull'ebraismo. Credo che tutto poteva cmq vertire su qualsiasi altra religione, ma la scelta dell'ebraismo cmq aiuta a immegere lo spettatore in uno stato di smarrimento e di confusione assolutamente voluta dagli autori stessi. Autori che tra l'altro giocano più volte appunto anche su questo aspetto.
La scelta di un cast di completi sconosciuti (a parte un paio)è sia funzionale alla sceneggiatura stessa, che soprattutto azzeccata perchè cmq un pò tutti offrono grandi performance.
Da vedere e rivedere.
[Modificato da brughita 07/12/2009 15:00] |
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07/12/2009 16:13 | |
a me è piaciuto anche Burn after reading |
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07/12/2009 16:19 | |
Bè ovviamente questi ci sanno fare. Sono tra i migliori degli ultimi anni e più passa il tempo e più si ritagliano un posto sempre più ingombrante dell'olimpo dei migliori in assoluto. Ovvio che pure Burn After Reading sia cmq un buon film.
Ma cmq nella loro filmografia sicuramente è tra i meno riusciti. |
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08/12/2009 04:06 | |
visto stasera. molto bello |
| | | Post: 10.060 | Registrato il: 18/09/2004 | Gaming XP User
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14/12/2009 17:46 | |
non c'ho capito na mazza
Sono per la chirurgia etica, bisognerebbe rifarsi il senno.
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