Ultimamente il problema nucleare sta diventando un ossessione dei programmatori, lo spettro della devastazione globale li ossessiona, S.T.A.L.K.E.R. Clear Sky e Fallout 3 ne sono un lampante esempio. Infatti a questi due titoli altamente radioattivi sta per aggregarsi Metro 2033 il nuovo titolo targato THQ. Un gioco che ci vedrà protagonisti del supremo orrore della follia dell’uomo, sempre in fuga dalle radiazioni, dal freddo e dagli immancabili mutanti, una corsa per la sopravvivenza. Quindi preparate le vostre tute al piombo, un nuova lotta ci attende.
Mosca, anno 2033, metropolitana.
Il caos cominciò nel 2012 quando la Russia fu completamente rasa al suolo dalle bombe atomiche, un attacco così improvviso e micidiale che non si seppe se provenissero dagli americani o dai cinesi. Un devastazione che spazzò via ogni barlume di vita in superficie…solo macerie e morte. La fine della civiltà, della legge. Eccoci quindi nel 2033: sono passati 21 anni, ma ancora non si riesce a sapere niente su cosa ne sia del resto del mondo o sul perché di tale violenza; a causa delle fortissime radiazioni qualunque tentativo di comunicare con l’esterno è pura utopia. I pochissimi sopravvissuti si sono rifugiati nelle gallerie della metropolitana di Mosca, per cercare di difendersi dall’incredibile freddo siberiano (sopraggiunto dopo l’olocausto nucleare) e dalle altissime radiazioni della superficie. All’interno della metropolitana l’ultimo barlume di umanità, tra abitazioni di fortuna e persone ricoperte di stracci (alcuni corazzati), le ultime case sicure di questa parentesi di inferno. Volti umani e calore vitale in contrapposizione a quello che potremmo trovare in superficie: una città distrutta e congelata, completamente inospitale. Questa è l’ambientazione e l’inizio di Metro 2033, storia ripresa dal omonimo romanzo di fantascienza di Dmitry Glukhovsky (al momento esiste solo in cirillico…quindi dovremmo aspettare l’uscita del gioco per la traduzione in inglese), collaborazione annunciata nel Marzo del 2006.
L’orrore e la tecnica
Parliamo un po’ del sistema di gioco, il quale si rivela molto interessante. Prima di tutto sarà un gioco improntato principalmente sullo stealth e il ragionamento, per due buoni motivi: i mostri-mutanti presentano un discreto livello di brutalità e se vogliamo stenderli dovremmo sparagli addosso i nostri risparmi. Si avete capito bene risparmi. In un mondo come quello di Metro 2033 dove la sopravvivenza si basa sul numero di pallottole che hai con te, esse sono diventate la moneta del mondo sotterraneo. Quando dico stealth ovviamente non mi riferisco a titoli come Sprinter Cell o Thief, in fin dei conti è un fps, ma a Crysis. Pallottole e filtri dell’aria come contante…ma parliamo delle armi, ce ne saranno in abbondanza, però tenendo presente che sono 20 anni che non vengono usate dovremmo farle riparare e pulire; saranno in oltre potenziabili e personalizzabili. Ovviamente, per colorare il tutto di follia, saranno presenti anche varie fazioni perennemente in lotta, fattore che ci obbligherà a decidere le nostre alleanze (ed a pensare prima di freddare qualcuno). Un gioco, come promettono i programmatori, con un ritmo serrato nella narrazione e una perenne aura di tensione e paura. A livello tecnico Metro 2033 sfrutterà molte caratteristiche delle directX 10, soprattutto per quanto riguarda gli effetti di polvere e luce. Soprattutto è stato dato grande risalto ai dettagli, con armi finemente riprodotte, armature particolari e stupendi volti umani.
Una atomica od un semplice petardo?
Come potete notare dalle immagini e da quello che ho già scritto, Metro 2033 può essere considerato come un seguito spirituale di S.T.A.L.K.E.R., non solo per le tematiche ed alcune meccaniche di gioco, ma anche perchè buona parte degli sviluppatori provengono proprio da quella esperienza. Ci sono buone probabilità che sia finalmente il salto in avanti che tutti si aspettavano dal Clear Sky. Ovviamente è ancora presto per dare un giudizio, però le premesse ci sono tutte, come sempre c’è da attendere ma l’attesa per i videogiochi è come per il vino: il giusto raffina, l’eccesso rende aceto (ogni riferimento a Duke Nuken Forever è puramente voluto).
qui un paio di sreens
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