Il mostro di Oslo

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Oslo, ecco l'immagine dell'esplosione avvenuta all'interno del palazzo che ospita la redazione del più importante quotidiano norvegese, il VG.

E questa è l'home page dello stesso quotidiano, in questo istante:

- Siamo sotto attacco!

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ALTO, BIONDO, celibe. Il presunto responsabile della strage sull'isola di Utoya è un 32enne, norvegese doc, vicino agli ambienti dell'estrema destra xenofoba. Alcuni messaggi postati su internet "lasciano pensare - dice le polizia - che avesse idee di destra e anti-musulmane, ma è troppo presto per dire se questa è stata la ragione del suo gesto". A parlare è il commissario di polizia Sveinung Sponheim alla televisione pubblica Nrk.

Secondo i media norvegesi il sospetto milita in ambienti estremisti e aveva due armi registrate a suo nome, una delle quali un fucile automatico, probabilmente lo stesso con cui ha aperto il fuoco all'impazzata contro i circa 600 partecipanti del campus laburista, uccidendone almeno 80.

Sul suo profilo Facebook - che risulta inaccessibile, forse già cancellato - l'uomo, capigliatura bionda e un pò lunga, si descrive come un "conservatore", "cristiano", celibe, interessato alla caccia e ad alcuni videogiochi come "World of Warcraft" e "Modern Warfare 2". Sulla sua pagina Twitter ha postato un solo messaggio, datato 17 luglio, con una citazione del filosofo inglese, John Stuart Mill: "Una persona con un credo ha altrettanta forza di 100.000 persone che non hanno interessi".

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13:12 - Non sarebbe un estremista islamico, bensì un norvegese 32enne ultranazionalista e islamofobo l’autore dell’attentato compiuto venerdì ad Oslo, che è già stato arrestato.

Alto, biondo, con gli occhi azzurri. Questo l’identikit dell'attentatore, a cui la polizia ha già dato un nome: Anders Behring Breivik. Legato agli ambienti di estrema destra, l’uomo aveva anche una pagina personale su Facebook, ora non più disponibile. Dall’analisi del suo profilo web risulta che Breivik "ha alcuni tratti politici che corrispondono agli ideali di destra e che è anti-musulmano”, spiega il commissario di polizia, Sveinung Sponheim. “E’ comunque troppo presto per dire se questa sia stata la ragione del suo gesto”.

I suoi scritti compaiono anche sul sito www.document.no e testimoniano la sua visione nazionalista estrema e la sua ostilità verso una società multiculturale. Il primo settembre 2010 scriveva: “Giappone e Corea del Sud sono due Paesi che in modo coerente e molto diretto respingono il multiculturalismo. Se uno non ha il visto viene gli viene negato l’accesso. La domanda interessante è: perché i giapponesi e i sudcoreani non sono demonizzati come i nazisti e fascisti? La risposta la sappiamo...". Un suo amico, intervistato dal quotidiano Verdens Gang, ha raccontato che l'uomo si è avvicinato agli ambienti dell'estrema destra in gioventù, intorno ai vent'anni.

La polizia ha già perquisito sia il suo vecchio appartamento situato nella zona occidentale di Oslo, sia la sua nuova abitazione vicino a Rena, a nord della capitale. Dalle indagini emerge che l'uomo, inoltre, possedeva diverse armi registrate a suo nome, tra cui un fucile automatico. Ma gli ordigni esplosivi che ha usato nella strage ad Oslo gli avrebbe fabbricati con le sue mani. Breivik era, infatti, direttore di Breivik Geofarm, un'azienda agricola biologica che probabilmente gli ha dato accesso a sostanze chimiche fertilizzanti utili alla costruzione delle bombe. Le sue dichiarazioni dei redditi, che in Norvegia si possono consultare liberamente, mostrano che non aveva avuto reddito per l'anno 2009 e che, anche negli anni precedenti, aveva denunciato importi estremamente bassi.

L'uomo, sul suo profilo facebook, si descrive inoltre come conservatore, cristiano, celibe, appassionato di caccia e di videgames come "World of Warcraft" e "modern Warfare 2". Tra i suoi interessi anche il "body-building" e la "massoneria". Sul suo profilo di Twitter, un solo messaggio inviato il 17 luglio in cui riportava approssimativamente una citazione del filosofo John Stuart Mill: "Una persona convinta ha tanta forza come 100mila persone che hanno solo interessi".

I suoi commenti su www.document.do

1 settembre 2010 - “Giappone e Corea del Sud sono due Paesi che in modo coerente e molto diretto respingono il multiculturalismo. Se uno non ha il visto viene gli viene negato l’accesso. La domanda interessante è: perché i giapponesi e i sudcoreani non sono demonizzati come i nazisti e fascisti? La risposta la sappiamo...".

17 febbraio 2010 - "Anche se l'80% dei musulmani sono moderati, cioè non seguono alla lettera il Corano, il problema è che ci vogliono poche persone per abbattere un aereo. Qual è la percentuale della popolazione dei Talebani del Pakistan? Uno, due, tre per cento? E quanto il caos che c'è oggi? I nazisti moderati condannano l’Olocausto. Ma cosa importa? Un nazista moderato potrebbe scegliere di diventare conservatore. Come un musulmano moderato potrebbe diventare integralista. Per me è molto ipocrita trattare musulmani, nazisti e marxisti in modo diverso. Sono tutti sostenitori di odio-ideologie. Non tutti i musulmani, nazisti e marxisti sono conservatori, la maggior parte sono moderati. Ma cosa importa? E’ ovvio che i sostenitori moderati di odio-ideologie, in un secondo momento, potranno scegliere il conservatorismo".

31 dicembre 2009 - “Esiste un paese in cui il multiculturalismo ha avuto successo coinvolgendo l'Islam? L'unico esempio storico è la società senza stato sociale in cui le minoranze non sono di fede musulmana (USA). Il multiculturalismo distruggerà il benessere futuro (come coesione sociale e sicurezza). Nella migliore delle ipotesi l'Europa finirà per avere un super-sistema capitalistico come gli Stati Uniti con grandi differenze di classe".

30 dicembre 2009 - “Il problema è che l'Europa ha perso la Guerra Fredda, già nel 1950, nel momento in cui ha permesso ai marxisti/anti-nazionalisti di ottenere varie posizioni di potere come quello del professore. Il risultato, in particolare in Norvegia e in Svezia, è che gli atteggiamenti marxisti estremi sono quotidianamente accettati, mentre le vecchie verità del patriottismo e del conservatorismo culturale sono bollate come estremiste. Ma impariamo almeno finché viviamo. Dubito che un futuro regime patriottico farà di nuovo lo stesso errore, se riusciamo a salvare l'Occidente, prima che sia troppo tardi…”.

2 dicembre 2009 - "Siamo stati onesti una volta, ma Marx e Maometto ci hanno costretti a diventare più simili a loro, purtroppo".

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