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[PS4] God of War

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2019 21:06
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16/06/2016 13:25
 
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Anteprima di God of War
spaziogames

Se ne era parlato già nei giorni scorsi, nel fiume dei leak pre-E3, ma certamente nessuno avrebbe mai potuto immaginare il gran colpo di scena che ha aperto la conferenza Sony.

Accompagnata da un'orchestra, che suona una composizione per certi versi più affine alla cultura nordica e che per nulla riportava alla mente il tema musicale dei precedenti capitoli, arriva questa scena inaspettata dove ci viene presentato un ragazzino, caratterizzato dal volto deturpato su un lato del viso e dai capelli rossicci molto corti, intento a giocare in un cortile innevato finché non viene richiamato da una voce greve.

Dagli abiti un po' selvaggi, composti da pellicce e pellame, il rimando ad un'altra grande esclusiva PlayStation ha probabilmente tratto in inganno tutti. Fino al momento in cui, rivelandosi dalle ombre, troviamo lui in tutto il suo splendore e la sua possanza: Kratos. Questo è God of War, esclusiva PlayStation 4 in sviluppo da Santa Monica Studios.





Chi di barba abbonda...

A parte il setting, decisamente inusuale per la serie, la prima cosa che salta all'occhio è la barba del nostro spartano: folta e lunga, da vero barbaro delle montagne, che spezza un po' con quella figura glabra a cui siamo sempre stati abituati.

Via le sue lame incatenate agli avambracci, restano però l'inconfondibile carnagione bianco-cinerea spezzata dai segni rossi distintivi, una spilla a forma di Omega a fissare l'arma alla mantella su una spalla e, per un occhio attento, la grossa cicatrice sul ventre, dilaniato dalla Spada dell'Olimpo in occasione dell'epilogo del terzo capitolo, ormai non più così conclusivo.

Questo ci porta a pensare che il nostro Kratos sia riuscito a riprendere possesso del suo fato, allontandosi dal monte Olimpo e forse dalla Grecia, e sia andato avanti con la sua vita in qualche luogo tranquillo tra le montagne del nord, trovando verosimilmente l'amore di una donna, di cui viene giusto accennata la morte recente, e di un figlio da allevare, addestrare ed educare.

Quello che ci troviamo davanti non è più l'eroe spartano preda dei propri sentimenti di rabbia e vendetta, nel suo sguardo non notiamo quell'odio che lo ha sempre caratterizzato.

Troviamo un uomo maturo, serio, dal carattere forte, accentuato anche dalla sua stazza che potremmo definire tranquillamente statuaria; porta il proprio figlio a caccia, per renderlo uomo e capace di sostentare i bisogni suoi e della sua famiglia. Purtroppo per lui, le minacce demoniache non sono soltanto un violento ricordo e continuano a perseguitarlo anche qui, mettendo a rischio anche la vita del ragazzino ancora troppo inesperto anche soltanto per badare a sé stesso, che risulta in pratica addirittura una zavorra per colui che da solo aveva sterminato ogni divinità greca.

Tuttavia proprio in questo rapporto riusciamo a vedere un lato totalmente nuovo di Kratos, premuroso ma un po' impacciato nel mostrare affetto, mentre dello spartano inferocito abbiamo solo una breve parentesi necessaria per sbarazzarsi della minaccia incombente, giusto per chiarire che, se vuole, non ha perso nulla dello smalto dei giorni che furono.





.. la propria ascia affonda!

Il contesto, l'aspetto fisico del protagonista nonché il suo carattere non sono gli unici elementi ad esser cambiati radicalmente in questo nuovo God of War. Se dal comparto tecnico troviamo i Santa Monica sempre sugli scudi, nel caso in cui ci fosse ancora bisogno dopo anni di dimostrare quanto ci sappiano fare, il sistema di gioco si presenta come profondamente rivoluzionato. Non evoluto, non semplicemente cambiato ma certamente nuovo.

La telecamera ora segue passo passo il nostro particolare eroe in ambientazioni con un respiro molto più ampio, che potrebbe anche essere simil open world, diventata mai come negli ultimi tempi la deriva di tantissime produzioni. Il combat system perde inevitabilmente la spettacolarità e le combo insieme alle lame del caos, sostituite adesso con un'ascia molto più barbara che ricorda per meccaniche un po' il martello di Thor, con cui lo spartano è ancora in grado di sprigionare ciò che resta dei suoi poteri di guerriero e di divinità.

Pur con sezioni un po' più compassate e meno dinamiche, ritroviamo comunque in parte la tipica brutalità della "Rabbia Spartana" e delle esecuzioni a cui eravamo abituati nei classici QTE, anche se questo aspetto è rimasto ancora avvolto da una coltre di mistero, nonostante la sezione fosse giocata in tempo reale da uno degli sviluppatori.



Pochi minuti - circa una decina - di giocato ci hanno presentato ciò che per voce dello stesso Kratos viene definito "un nuovo inizio". Un percorso tutto da scoprire che parte già con delle basi di gameplay probabilmente più moderne, e una storia che offre nuovi legami, nuovi nemici, animali dai poteri mistici e draghi che sorvolano dei luoghi misteriosi ed affascinanti. È stato poco più di un assaggio, ma che ha saputo risvegliare con decisione quell'energia che i fan hanno sempre apprezzato.





E3 2016: God of War: una valanga di informazioni sul setting, il gameplay e il nuovo Kratos
eurogamer

Scopriamo il rapporto tra Kratos e suo figlio.




Ci si aspettava un annuncio riguardante God of War ma quanto mostrato nel corso della conferenza Sony ha molto probabilmente sorpreso parecchi fan della serie.

Cambio di setting, di gameplay e in parte anche di protagonista con un Kratos ora più maturo e intento a ricoprire il ruolo di padre. Il creative director, Cory Barlog, e il doppiatore di Kratos, Christopher Judge, hanno rivelato diverse nuove informazioni sul titolo. Ecco quanto riportato da DualShockers:

- Il team voleva ricreare da zero il franchise. Volevano tenere le cose che funzionavano ma cambiare tutto ciò che non si adattava ad una visione più intima della vita di Kratos.

- Le mitologie vagliate dal team sono state parecchie. Il setting che è stato scelto non è l'era dei vichinghi. Prima dell'era dei vichinghi c'era quella della migrazione e quella pre-migrazione. Questa è l'era in cui si credeva che gli dei camminassero sulla Terra insieme agli uomini.

- Kratos e il figlio si trovano in un mondo assolutamente ostile. Solo il figlio capisce la lingua del posto e Kratos è uno straniero in una terra straniera. Il troll per esempio un antica lingua che il bambino capisce ma Kratos no. Gli sviluppatori si concentreranno su questa dinamica tra i due personaggi.

- Kratos faticherà ad accettare il suo nuovo ruolo e a non essere solo il vecchio sè stesso.

- Barlog sottolinea che questo non è un nuovo Kratos, è il personaggio che conosciamo ma più maturo, vede il mondo in modo diverso.

- Kratos fatica ad accettare l'idea di doversi occupare di una persona che non capisce ciò che per lui è basilare. Non deve arrabbiarsi ma rimanere paziente e condividere le sue conoscenze.

- Secondo Judge nulla cambia un uomo come l'avere un figlio e il gioco mostrerà anche la sfida di dover capire come essere un padre.

- La fine della demo rappresenta un'occasione persa per il rapporto tra Kratos e il bambino. Kratos non ha la forza per dare una pacca sulla spalla al figlio, è cresciuto nella più rigida etica militare e il suo background non comprende quel genere di affetto.

- Ci saranno degli elementi RPG e di progressione anche se sono ancora soggetti a cambiamenti.

- Il team non è pronto a rivelare il nome del figlio di Kratos.

- L'intera storia ruota intorno al concetto di insegnamento. C'è un pulsante dedicato completamente all'interazione con il bamb ino indicandogli certe azioni da effettuare sia in battaglia che in situazioni in cui bisognerà risolvere dei puzzle.





E3 2016: God of War - anteprima
eurogamer

La paternità cambia tutti, persino Kratos.

Los Angeles - Bastano poche affermazioni da parte di Sony Santa Monica per capire che il nuovo God of War è qualcosa di completamente nuovo. Un po' Tomb Raider e un po' The Last of Us, pur mantenendo quel pizzico di follia e cattiveria in grado di non tradire le origini della serie.

La prima frase che ci ha colpito è stata la risposta a chi chiedeva come mai non ci fosse un numero dopo il titolo. "Semplicemente perché non è un seguito, è un nuovo inizio," hanno risposto gli sviluppatori.

L'altro elemento spiazzante è il fatto che non si tratterà più solamente di un violentissimo hack and slash, ma God of War sarà principalmente "un'avventura tra padre e figlio, con forti elementi di esplorazione." Non esattamente quello che ci aspettavamo dal Dio della guerra.




Speriamo che il figlio di Kratos abbia ereditato il carattere della misteriosa madre.



Eppure dopo la presentazione del nuovo corso non ci siamo sentiti traditi, anzi siamo stati ancora più consapevoli di come la serie fosse arrivata a un vicolo cieco e richiedeva dunque di uno shock per poter sopravvivere in maniera gloriosa.

A dare lo shock ci ha pensato Corey Barlog, uomo chiave di GoW 1&2, ritornato dai Sony Santa Monica dopo aver lavorato in Svezia con Avalanche Software per Mad Max e in Crystal Dynamics nel nuovo Tomb Raider.

Non è difficile vedere nel nuovo God of War che queste due esperienze gli hanno lasciato qualcosa che poi è stato riutilizzato nel suo nuovo progetto. God of War, infatti, oltre ad essere ambientato in una nazione del nord, ricoperta di neve e popolata di draghi, ha inglobato alcuni elementi di gioco dall'ultima avventura di Lara Croft, come livelli lineari ma dal respiro più ampio, oltre che un certo gusto per l'esplorazione.

Inoltre, la costante presenza del figlio di Kratos, un ragazzino sveglio, voglioso di far vedere al padre quanto sia cresciuto e migliorato, cambia in maniera radicale l'intera produzione. Kratos è sempre se stesso: statuario, irascibile, dalla voce roca e modi bruschi, ma è invecchiato e sfoggia una folta barba.

Il suo imbarazzo nell'interazione col figlio è evidente, così come è evidente l'affetto e l'orgoglio che prova nei suoi confronti in alcuni momenti, come cerchi in tutti modi di farlo diventare un adulto in fretta. D'altra parte il ragazzino dovrà assistervi durante gli scontri bersagliando i nemici con frecce di vario tipo, da quelle normali a quelle cariche di magia, in grado di bloccare i nemici.




La migliore qualità di Kratos è la capacità di farsi amici in tutto il mondo.



Sarete voi ad alternare il tipo di dardo scagliato in modo da poter imbastire un sorta di tattica col ragazzino, utilizzando le sua capacità per interrompere un attacco o per distrarre i nemici.

Sia le abilità di Kratos che quelle di suo figlio potranno essere potenziate cercando in giro per i livelli nuovi materiali e segreti con i quali migliorare le prestazioni dei due protagonisti. Ancora non sappiamo in che modo potranno essere potenziati, ma Sony Santa Monica ha ribadito più volte che l'esplorazione, anche grazie alla nuova telecamera posizionata alle spalle del protagonista e gestibile a 360°, sarà un elemento chiave del gioco.

Gioco che finalmente, dopo tante novità così radicali, finalmente mostra come mai si chiama ancora God of War. Kratos e suo figlio, infatti, saranno più volte attaccati da mostri di varia fattura che lo spartano farà fuori con eccezionale maestria, nonostante non brandisca più i pugnali estensibili dei primi capitoli.

Impugnando un'enorme ascia, Kratos si farà largo tra mostri di diversa taglia. Il sistema di combattimento è apparentemente diverso da quello della serie principale, con meno Quick Time Events e combo meno lunghe.

In generale l'intero sistema di combattimento sembra cambiato, un po' per via della nuova telecamera, un po' per il minor numero di avversari che vi attaccheranno. Non mancheranno momenti dall'alto tasso di spettacolarità come brutali finisher o mosse che utilizzano l'ambiente circostante per infliggere ancora più dolore ai nemici.





Kratos sembra meno agile che in passato, ma la sua rabbia compenserà tutte queste mancanze garantendogli un potere senza pari in questo stato. La rabbia sarà un elemento importante del gameplay, da tenere sotto controllo nelle fasi di esplorazione e da scatenare durante i combattimenti in modo da trucidare nella maniera più veloce possibile i nemici.

Non mancheranno momenti cinematografici nei quali padre e figlio compiranno azioni congiunte, come per esempio mirare a un cervo con un arco, o far fuori un gigantesco troll che li ha attaccati nei pressi di un fiume ghiacciato. Questi momenti, nonostante esiti non sempre positivi, contribuiranno a costruire e a migliorare l'affinità tra i due, elemento che avrà delle conseguenze nelle fasi più avanzate del gioco, nonostante allo stato attuale non sappiamo ancora quali siano.

Un altro elemento che muterà pesantemente per la presenza di due personaggi, oltre che per la possibilità di muovere liberamente la telecamera, saranno i puzzle. Ancora non ne sono stati mostrati, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che saranno presenti.

In tanti speravano che all'E3 2016 Sony presentasse il nuovo God of War, in pochi, però, potevano sospettare che il nuovo capitolo sarebbe stato così diverso dalle origini. Non solo l'ambientazione nordica è distante anni luce dal caldo tepore della Grecia antica, ma anche il gioco è profondamente diverso, meno adrenalinico che in passato, e più narrativo ed introspettivo.




Il protagonista è invecchiato, ma picchia sempre come un fabbro.


Se vogliamo, il nuovo God of War sembra Una sorta di The Last of Us in salsa mitologica, con quel pizzico di rabbia e di violenza in più utile a non scontentare i fan di Kratos. Quello di Sony Santa Monica è dunque un progetto estremamente interessante, che saremo curiosi di scoprire passo dopo passo in questi mesi, anche perché sono tante le domande ancora senza risposta.

Dove è la madre del ragazzo? Dove si è rifugiato Kratos? Perché ha l'ansia di rendere indipendente il figlio? Tutte cose alle quali Sony Santa Monica dovrà dare una risposta.


[Modificato da li4m 08/03/2018 09:07]







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