[ALL] Metal Gear Solid V: The Phantom Pain

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karma77
00martedì 25 agosto 2015 09:14
ma è vero che Kojima si è licenziato da Konami?
Bartdream
00martedì 25 agosto 2015 09:49
Eh si, da un paio di mesi ormai.
hanno pure tolto i suoi loghi dal titolo
anettun
00martedì 25 agosto 2015 16:54
Kojima ha finito di montare il trailer di MGS V

Diciamo che ha fatto qualcosina di appena appena gustoso per i fans :asd:




Io non so piu' che dire...quest'uomo ha creato una saga assurda.
:inchino:
li4m
00martedì 25 agosto 2015 17:29

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain - Recensione
multiplayer

Versione testata: PlayStation 4

A Hideo Kojima game

Dopo un lungo periodo di gestazione, Metal Gear Solid V arriva per mettere un punto sull'epica saga firmata Kojima

Il triennio 1997-1999 è stato fondamentale per la "rivoluzione" videoludica attuata dai giochi in tre dimensioni, con PlayStation e PC sugli scudi e l'arrivo di grandiose e sfortunate console quali Nintendo 64 e Dreamcast. Un periodo incredibilmente prolifico nel quale c'era ancora il giusto mix di idee, sostenibilità dei costi di sviluppo ed entusiasmo all'interno di logiche di pubblicazione meno pressanti, fondamenta che al giorno d'oggi ancora reggono il peso di dinamiche profondamente mutate.





Al tempo, se vi ricordate, le uscite all'interno dei tre grandi mercati principali - Giappone, Stati Uniti, Europa - erano distanziate anche di parecchi mesi ed in questi tre anni Half Life, Tomb Raider II, Gran Turismo, Shenmue, Xenogears e tanti altri - ci vorrebbe un articolo apposito - hanno fatto innamorare milioni di persone al punto da convertirle al culto del giocare. Metal Gear Solid, a nostro modo di vedere, è stato il titolo più dirompente arrivato in quel periodo - badate, non il migliore in assoluto - il vero e proprio leader di quella rivoluzione che citavamo poc'anzi, perché in grado di stravolgere i classici canoni dell'epoca e rivoltarli come un calzino, aggiungendo un taglio cinematografico finalmente sublimato dalle tre dimensioni, ma anche da tante idee innovative che avevano diretta applicazione sulle meccaniche del gameplay.

Dopo due Metal Gear meno "mediatici" su MSX, il Solid aggiunto nel titolo stava ad indicare il nome del protagonista principale e la creazione di un mondo pieno e corposo in 3D, che basava le sue premesse su una trama semplice e lineare, ma che rapidamente si sovrapponeva ad un messaggio antinucleare, mischiando accadimenti reali con la fantascienza e buttando nel piatto filosofia, morale, doppi e tripli giochi: comprendere appieno il substrato narrativo della saga di Metal Gear Solid è impresa ardua, ma anche per questo è riuscita ad appassionare milioni di giocatori.





Solid Snake, inizialmente con texture in bassa (anzi, bassissima) risoluzione a raffigurare il suo volto, ha scalato rapidamente le classifiche di gradimento fino a diventare uno dei personaggi videoludici più carismatici di tutti i tempi, e trascinare la saga di Metal Gear Solid nell'Olimpo delle produzioni videoludiche: nel 2011 è stata eletta addirittura come la migliore di tutti i tempi nel sondaggio compilato dai lettori di Multiplayer.it.

È stato anche il primo titolo nel quale il creatore ha ostentato con forza la sua impronta, al punto da identificarsi a doppia mandata - quasi come una condanna - e diventarne il padre-padrone, scavalcando agli occhi dei giocatori qualsiasi altro collaboratore e pure quella Konami che in fondo detiene la proprietà del brand.

E lo affermiamo con un po' di mestizia, perché come in un classico copione già scritto, le belle storie d'amore possono essere destinate a finire, perdersi in un bicchiere d'acqua per incomprensioni e punti di vista differenti. Non sapremo mai esattamente il punto nel quale l'ego e la preponderanza mediatica di Kojima hanno soverchiato la scarsa pazienza e lungimiranza da parte di Konami, ma è giusto tenere fuori dal discorso faccende "personali" per concentrarsi sul prodotto finito. Opera, possiamo assicurarvelo, che è frutto di Hideo Kojima e dei suoi collaboratori in seno a Kojima Production.

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain rappresenta un punto di svolta cruciale e fondamentale per la saga, perché arriva a distanza siderale dal quarto capitolo, è completamente inedito nella struttura e ambizioso come sempre ai massimi livelli. Anche se alcuni di voi furbacchioni avranno già letto il voto in calce all'articolo, è il momento di dedicare qualche migliaio di caratteri all'opera di uno sviluppatore destinato a fare la storia, nel bene e nel male.


Trofei PlayStation 4

Metal Gear Solid V: The Phantom Pain mette a disposizione 43 trofei, dei quali una buona parte nascosti perché legati alla complessa trama del gioco. Gli altri sono sicuramente fattibili, ma richiedono ore ed ore per essere sbloccati. Per ottenere il tanto agognato Platino, infatti, bisogna ad esempio portare a termine tutti i compiti di tutte le missioni, completarle con grado S, costruire le piattaforme della Mother Base nella loro interezza, sviluppare 300 o più oggetti.



Una strada che porta a tante strade

Per comprendere appieno Metal Gear Solid V, Peace Walker e Ground Zeroes possono essere una buona base di partenza. Solo come scintilla, però, perché la struttura di The Phantom Pain esplode letteralmente aumentandone scopo e grandezza, fino a regalare un gameplay se vogliamo inedito per la serie, indubbiamente più vario e appagante, che ha l'arduo compito di confrontarsi con una componente narrativa da sempre marchio di fabbrica e con alcune scelte perlomeno curiose, che approfondiremo più avanti nel nostro articolo.

Facciamo un passo indietro, ad ogni modo, perché The Phantom Pain comincia come i precedenti capitoli, mediante un prologo lineare e dalla durata di un'ora che si riallaccia al finale di Ground Zeroes, nove anni dopo all'interno di quell'ospedale più volte visto nei trailer.

Non vogliamo addentrarci in dettagli specifici, ma possiamo tranquillamente affermare di esserci trovati dinnanzi ad alcune tra le sequenze più crude ed esaltanti mai apparse in un videogioco, un concentrato di emozioni che mettono in pista gran parte dei personaggi chiave della trama - ma non tutti - e travolgono completamente il giocatore.





Mescolano sapientemente tutti gli ingredienti cardine per il risultato perfetto, grazie ad un tripudio di colpi di scena e il solito taglio magistrale in termini di regia, telecamera, potenza visiva.

Giocare il prologo di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è un esperienza soddisfacente, al punto che bisogna fermarsi un attimo per metabolizzarlo prima di buttarsi sul protagonista indiscusso e più evidente di questo quinto capitolo: la natura sandbox del gameplay e la possibilità di affrontare le missioni proposte con una libertà mai sperimentata prima.

La corretta dicitura per sintetizzarlo potrebbe essere quella di un free roaming di infiltrazione, perché ovviamente tutte le variabili offerte sono orientate a questa caratteristica e alla necessità di portare a termine una serie di compiti di svariato genere. Il come è lasciato al giocatore: di giorno o di notte, in maniera silenziosa oppure alla John Rambo, esplorando e recuperando materiali o andando dritti al punto.

Ovviamente la soddisfazione sarà differente a seconda della propria attitudine e, come scoprirete più avanti, è cosa buona e giusta non sottovalutare le attività secondarie. Tale libertà d'approccio è magnificata dalle opzioni presenti nel menu principale, che permettono di disattivare ad esempio la mira assistita, alcuni elementi dell'interfaccia e la modalità riflessi. Quest'ultima si "attiva" nel momento in cui si viene scoperti da un singolo avversario e mette a disposizione qualche secondo per colpirlo, rallentando il tempo (ovviamente senza fare rumore!) prima che questi avvisi i propri compagni.

Nell'economia di gioco è una caratteristica utile: meglio un elemento che abbassa leggermente il realismo anziché trasformare la missione sempre e comunque in uno scontro a fuoco campale ogni qualvolta si viene individuati. Anche perché Kojima Production per questo quinto capitolo ha scelto un approccio ibrido sia per quanto riguarda il realismo che l'intelligenza artificiale, abbandonando ogni velleità di simulazione completa perché non sarebbe stato divertente né probabilmente fattibile.

Il risultato raggiunto rappresenta un buon compromesso, ad ogni modo, nel quale è necessario scervellarsi per affrontare l'obiettivo con successo ed eventualmente indebolire le difese avversarie per portare a casa la missione.

Quando avvistati bisogna far perdere le proprie tracce, oppure nascondersi per bene quando scatta l'allarme, nell'attesa che lo stato d'allerta si riduca e poi finisca. Non ci sono strafalcioni e nemmeno esempi di astuzia incredibile, quindi, per un risultato che riteniamo soddisfacente nel proporre la giusta dose di difficoltà senza minare il divertimento e garantendo qualche "licenza poetica" piuttosto divertente.





Il centro delle operazioni è la Mother Base, che ricopre un ruolo fondamentale nell'economia di gioco: in seguito all'esplosione della vecchia base e dell'organizzazione mercenaria creata insieme a Miller, Ocelot e Venom Snake - il cui corpo è martoriato da frammenti che hanno raggiunto cuore e cervello dopo l'esplosione - hanno creato i Diamond Dogs, con la base operativa nel mare delle Seychelles. Da qui si parte col proprio elicottero in Afghanistan - corposa ambientazione iniziale, ma non l'unica - dopo aver selezionato il proprio equipaggiamento e la spalla che darà supporto durante la missione. In linea teorica qualsiasi punto della mappa è raggiungibile e si può decidere come detto se affrontare da subito





l'obiettivo principale, dedicarsi anche all'indebolimento delle linee di comunicazione oppure all'esplorazione. Il gioco propone una grande coerenza nell'evoluzione della mappa, poiché non ci sono escamotage particolari come l'arrivo costante e indefinito degli avversari: nel momento in cui si viene scoperti questi, infatti, richiederanno supporto aereo o via terra da basi vicine. Per evitare che accada è possibile ad esempio disattivare la corrente, distruggere le radio, abbattere i satelliti nemici, in maniera da rendere la situazione più semplice da affrontare anche nelle missioni successive, che vengono influenzate per l'appunto da cosa si è fatto in precedenza.

In teoria è possibile affrontarle in sequenza senza tornare alla base ma selezionandole dal menu apposito; ci saranno dei momenti in cui tornare sarà obbligatorio per esigenze narrative, in realtà non di rado è consigliato farlo perché le attività da compiere all'interno della Mother Base sono parecchie, le personalizzazioni utili o anche solo divertenti da provare.


Metal Gear Legacy

"Posso giocare Metal Gear V senza aver provato i precedenti capitoli?" La risposta è "sì, no, boh!" perché la trama di Metal Gear è un vero e proprio casino, così complessa e su diversi piani temporali da aver dato vita a fan-site, gruppi di discussione e perfino due libri nel tentativo di spiegarla. Ovviamente aver giocato almeno qualcuno dei titoli principali è un plus molto importante in termini di contesto e immedesimazione; siamo altresì sicuri che il passare del tempo necessiti di una infarinatura per la maggior parte delle persone. Uno "sforzo" minimo da fare è quello completare Ground Zeroes (tra l'altro è stato reso gratuito sia su PlayStation 4 che Xbox One rispettivamente nel Plus e Games with Gold, su PC è disponibile ad un prezzo più basso), per il resto vi consigliamo di ripassare perlomeno per punti la storia, all'interno delle pagine più complete dedicati alla serie (in inglese): a questo indirizzo c'è quella di Big Boss fino a The Phantom Pain, a quest'altro, invece, un'interpretazione completa. Per amor di completezza, ecco una timeline dei giochi principali dedicati alla serie, in ordine di periodo storico narrato e non di uscita.

Metal Gear Solid 3: Snake Eater (1964)
Metal Gear Solid: Portable Ops (1970)
Metal Gear Solid: Peace Walker (1974)
Metal Gear Solid V: Ground Zeroes (1974/1975)
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain (1984)
Metal Gear (1995)
Metal Gear 2: Solid Snake (1999)
Metal Gear Solid (The Twin Snakes) (2005)
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty (2007/2009)
Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots (2014)
Metal Gear Rising: Revengeance (2018)







Un oceano di personalizzazioni

La comunicazione e l'interazione tra Snake e la Mother Base avviene mediante iDroid, una sorta di computer iper tecnologico mediante il quale si accede alle missioni, alla richiesta di equipaggiamento sul campo, al potenziamento della base stessa. Ci ritorneremo a breve, nel frattempo è possibile richiamarlo mediante la pressione in basso a destra del touch pad del DualShock 4; in missione permette anche di selezionare uno o più punti da raggiungere e ottenere eventualmente informazioni aggiuntive sugli obiettivi disponibili.

Il binocolo (associato ad R1) è il gadget fondamentale, perché permette di avere una panoramica della posizione dei nemici e "marcarli" con un triangolino rosso in maniera permanente, così da poter affrontare al meglio la fase di infiltrazione o combattimento.





Nelle opzioni è possibile selezionare un sistema di controllo d'azione e uno da sparatutto, che in pratica invertono le funzioni dei tasti frontali. Noi abbiamo scelto la seconda configurazione: con R2 si utilizza il combattimento corpo a corpo CQC oppure si spara in congiunzione con la mira associata ad L2; con X è possibile accovacciarsi e poi distendersi, col quadrato si attiva il sistema Fulton per inviare oggetti e nemici alla base, si trasportano i corpi e si raccolgono oggetti; col triangolo si scavalcano ostacoli; col cerchio, infine, si corre e salta in avanti per ripararsi.

A cavallo, che prendiamo come esempio in quanto prima spalla del gioco, si galoppa velocemente col tasto quadrato, è possibile utilizzare senza problemi le armi e con X decidere se posizionarsi ai lati del destriero per nascondersi.





Il sistema di controllo è abbastanza fluido, c'è bisogno di un po' di tempo per memorizzare tutte le variabili disponibili ma dopo qualche ora non abbiamo avuto particolari problemi nel compiere tutte le azioni che avevamo in mente. Non manca però qualche problema, ad esempio quando capita di raccogliere oggetti nelle vicinanze invece che i corpi, o quando gli ostacoli da superare non sempre vengono "agganciati" automaticamente in seguito alla pressione del tasto triangolo. Qualche grattacapo lo abbiamo avuto infine al comando dei carri armati, visto che l'attacco passa ai dorsali superiori demandando ad R2 l'accelerazione.

Quando si comincia una missione dalla propria base, come detto, è possibile selezionare le armi, i gadget e la spalla di supporto; sul campo di battaglia invece chiedere rinforzi in termini di munizioni e non solo, grazie alla spesa di fondi GMP. Risorse fondamentali in questa sorta di gioco nel gioco in cui la Mother Base è espandibile nel corso del tempo, grazie ad una serie di piattaforme completamente esplorabili - stracolme di chicche e mini attività di svariato genere - e dipartimenti fondamentali per accedere a armi inedite, gadget e personalizzazioni.

Abbiamo tra le altre l'unità medica, quella di spionaggio, di supporto, perfino il dipartimento dedicato alla conservazione degli animali: per ognuno vanno assegnati degli ingegneri contraddistinti da un grado per ciascuna abilità, caratteristica che apre il fianco ad una sezione gestionale nella quale bisogna scegliere chi assegnare a cosa.





Le prime espansioni per la Mother Base si ottengono seguendo la storia e le missioni principali, quelli migliori vanno scovate nelle secondarie oppure esplorando gli avamposti. Per analizzarne le abilità si utilizza egualmente il binocolo, ma solo dopo averlo potenziato come accade per gli altri gadget come il sigaro, i tranquillanti, le iconiche scatole.

Per scovare più facilmente il posizionamento esatto degli obiettivi piuttosto che di eventuali materiali utili, è possibile interrogare i nemici dopo averli immobilizzati; non tutti parleranno e alcuni lo faranno in una lingua inizialmente incomprensibile. A





Volete una traduzione? Basta completare una Side Ops e inviare un ingegnere russo al dipartimento apposito, così da poter tradurre la lingua in tempo reale. Volete potenziare il sistema Fulton in maniera tale da mandare alla base jeep, carri armati o nemici particolarmente ostici? Allora dovete sviluppare il dipartimento apposito con ingegneri più numerosi, quindi utilizzare i fondi GMP per applicare il potenziamento. E così per i tranquillanti, le armi più forti, silenziatori e decine di altre personalizzazioni, comprese quelle divertenti o puramente estetiche.

Un bel colore fucsia per la propria Mother Base è proprio quello che ci vuole, una nuova musica di sottofondo per l'elicottero idem: volete mettere atterrare sul campo di battaglia con in sottofondo la Cavalcata delle Valchirie? Non stiamo nemmeno a raccontarvi, poi, delle personalizzazioni dedicate a Snake e ai compagni, alcune puramente estetiche, altre funzionali e legate ad esempio al braccio del protagonista principale oppure ai fucili da cecchino di Quiet; comprese le immancabili tute naked e fetish giapponesi, interamente dorate e argentate.





Bisogna dire che tutte queste possibilità sono addirittura soverchianti, poiché l'interfaccia di iDroid è piuttosto confusionaria e si fa fatica a memorizzare i menu presenti e le cose che si possono fare. Nulla di grave, per carità, ma anche dopo qualche decina di ore abbiamo continuato a perderci tra le opzioni. Metal Gear Solid V: The Phantom Pain - Come distruggere un elicottero in modo creativo Metal Gear Solid V: The Phantom Pain - Come distruggere un elicottero in modo creativo


Curiosità

Quanto dura il gioco?
Per completare Metal Gear Solid V tra missioni primarie, secondarie obbligatorie e un po' di quelle facoltative assieme allo sviluppo della Mother Base, ci vogliono perlomeno dalle 40 alle 50 ore, quelle che abbiamo passato sul codice finale. Facile spenderne molte di più se si vuole portare a termine tutti i contenuti.

A quale frame rate e risoluzione gira?
In accordo ai dati di Konami, 4K/60 su PC, 1080p/60 su PS4 (oggetto della nostra prova), 900p/60 su Xbox One, 720p/30 su PlayStation 3 e Xbox 360.

Quante missioni e tracce musicali ci sono?
Non possiamo dare il numero preciso, ma sono diverse decine quelle principali, ancora di più le secondarie. Idem per le tracce musicali, Metal Gear Solid V non difetta di certo dal punto di vista numerico.

Quando si sblocca l'assalto e la difesa alla Mother Base?
Dopo la missione 22.

È possibile utilizzare più spalle in contemporanea?
No, è possibile selezionarne solo una alla volta.







V has come to

Torniamo sul campo di battaglia, per raccontarvi di qualche missione nello specifico e della loro suddivisione: abbiamo le principali, le Side Ops e quelle "automatiche" nelle quali si inviano i propri militari allo scopo di recuperare il materiale necessario per espandere la Mother Base. Partendo dalle prime, ce ne sono diverse di raccordo senza particolari evoluzioni della storia, se non per la comparsa di armi inedite o potenziamenti per il protagonista; poi abbiamo quelle che introducono personaggi e accadimenti chiave per la storia.

Lo scontro con Quiet, ad esempio, avviene dopo circa dieci missioni di relativa calma, con solo la sesta che propone un incontro ravvicinato con i Teschi a suon di bazooka; tali frangenti sono quelli più divertenti e arrembanti, perché spezzano la struttura classica del gameplay e regalano momenti inediti ed esaltanti.

Nel caso di Quiet bisogna ridurre la sua barra vitale a zero, evitando al contempo la sua rapidità e abilità da cecchino, che faranno sudare le proverbiali sette camice. In seguito al combattimento entrerà a far parte in pianta stabile della storia e come spalla; (molto) più avanti ci sarà Emmerich, che permetterà di accedere alla costruzione del D-Walker, il mech bipede più volte visto negli screenshot.

Il cane D-dog lo abbiamo trovato invece in una Side Ops: stranamente alcune di queste sono obbligatorie per proseguire nella storia, oltre ad essere fondamentali per potenziare Venom Snake, la Mother Base e perfino nell'ottica del finale vero e proprio. Il resto delle missioni si sviluppa proponendo obiettivi sempre più complessi e magari scontri con carri armati ed elicotteri, il tutto sempre con un'ampia libertà di approccio e opzioni per salire di difficoltà o ridurla grazie al mitico cappello da pollo, che permette di essere avvistati fino a tre volte e deve essere oggetto di pubblico sfottò se utilizzato.

Le attività da compiere non vengono mai a noia e tale libertà di scelta paga, perlomeno fino a quando c'è lo scontro piuttosto corposo col boss che chiude il primo capitolo e parte della storia, dopo aver superato ampiamente metà gioco. Quando comincia il secondo e ultimo capitolo, però, le cose si fanno "strane", perché una percentuale maggioritaria delle missioni sono identiche a quelle già completate, semplicemente con alcune regole che le rendono più difficili da affrontare.

I "modificatori" sono di tre tipi: in Full Stealth se si viene scoperti la missione finisce all'istante; in Subsistance (sopravvivenza) si comincia senza equipaggiamento e bisogna recuperarlo nel luogo della missione, senza modalità riflessi, cappello da pollo, spalla e supporto aereo; in Extreme infine ci si confronta con un livello di difficoltà ancora più elevato, con le armi a disposizione dall'inizio ma con le stesse le limitazioni di Subsistance.

Queste tipologie sarebbero state accettabili se fossero state inserite come extra e non come barriera per concludere il gioco e vederne il finale completo, invece aumentano di molto la frustrazione, minano il bilanciamento e sono completamente ingiustificate dal punto di vista narrativo. Dover affrontare nuovamente Quiet con le stesse sequenze di intermezzo e col rischio di morire al primo colpo, non è una scelta condivisibile né particolarmente logica.

Un altro effetto negativo è quello di portare forzatamente a "grindare" per potenziare il proprio personaggio, anche se si sono già completate una parte delle missioni secondarie; il consiglio che possiamo dare per mitigare questa problematica è quello di completare un bel po' di Side Ops in contemporanea con le principali, così come potenziare la Mother Base costantemente senza dimenticarsela per ore.

Un peccato non veniale, ad ogni modo, il quale va a braccetto con una narrazione che per larghi tratti si perde nelle tante missioni di raccordo, e riappare solo ad intervalli irregolari dopo quel prologo assolutamente fuori di testa.

Kojima Production ha deciso inoltre di separare gli accadimenti più importanti della storia, proposti anche a livello visivo, dalla parte di approfondimento, accessibile grazie ad una serie di podcast audio che propongono dialoghi tra i protagonisti e rivelazioni aggiuntive; una vera e propria enciclopedia, la cui consultazione non solo diventa consigliabile per capire davvero tutto quello che sta succedendo, ma fondamentale per accedere al finale del gioco, una vera e propria "Kojimata" in pieno stile.

Laddove, infatti, la vicenda Konami-Kojima ha tenuto in apprensione tantissimi giocatori innamorati della saga di Metal Gear Solid e del designer giapponese, non sembra aver inficiato particolarmente la sua firma all'interno del gioco: il nome del designer giapponese è presente ovunque, ogni missione è accompagnata da veloci titoli di testa e di coda, i poster e le citazioni si sprecano. Come quelle a "Moby Dick" e al "Signore delle Mosche" di William Golding, perfino una sequenza che sembra presa dall'Alba dei Morti Viventi: costumi, frasi particolari ed elementi visivi dimostrano la grande cultura cinematografica e letteraria di Hideo Kojima.





Impronta che raggiunge il picco, dicevamo, nella parte finale. Sappiate solo che per accedere all'ultima-non-ultima missione, quella che apre al finale completo del gioco, non basta seguire solo la trama principale: ascoltate podcast dai nomi curiosi, esplorate la Mother Base, preparatevi a un colpo di testa in stile P.T. e poi godetevi un finale davvero e finalmente importante in termini narrativi, che a quanto pare regala il classico momento "WTF" e la chiusura del cerchio su una buona parte delle faccende rimaste in sospeso.

La mano del talentuoso designer giapponese, insomma, rappresenta quel tocco di vernice che eleva l'opera verso vette di eccellenza letteraria, un prodotto tutt'altro che banale destinato a far parlare di sé per i momenti topici, i colpi di scena e la trama nella sua interezza, che quando presente è raccontata benissimo e propone parecchi spunti sullo scenario bellico che crea le motivazioni dei suoi protagonisti.

Questo non toglie che, tornando sulla terra, una serie di deficienze in termini di gameplay e design vadano a minare il giudizio complessivo, per un titolo indirizzato non solo ai fan più accaniti della serie - i quali forse perdoneranno queste mancanze e le molte pause in termini narrativi - ma anche a tanti altri giocatori che troveranno un titolo dalla qualità molto altalenante, soprattutto nella seconda parte.





Non ci siamo dimenticati del vestito e Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è incastonato in un comparto tecnico che esalta lo scenario di guerra pensato dagli sviluppatori, con il Fox Engine in grado di "girare" a 1080p e 60 fotogrammi per secondo, non sempre granitici soprattutto nelle sparatorie più frenetiche. La profondità visiva è eccellente, la pulizia dell'immagine buona, la mole poligonale esalta soprattutto i protagonisti principali.

L'altro fiore all'occhiello è rappresentato dal sistema di illuminazione e dal ciclo giorno-notte, in grado di regalare un impatto assolutamente in linea con le migliori produzioni di questa generazione di console. C'è però anche una parte che denota la natura cross-gen del progetto, legata alla qualità delle texture - che in rarissimi casi appaiono anche in ritardo - e al dettaglio per quanto riguarda le strutture e gli avamposti nemici, decisamente meno impressionante del resto. Aspetti i quali per fortuna vengono mitigati dalla eccellente qualità artistica del titolo, che da tradizione della serie lavora in simbiosi con la regia e il taglio cinematografico per offrire un linguaggio visivo di livello.

Di pari passo va il doppiaggio, in un inglese impeccabile e dall'alto valore produttivo. I testi in italiano sono di tendenzialmente buoni, è apprezzabile la scelta di non aver tradotto i termini più importanti quali Mother Base, Fulton e FOB, mentre siamo incappati in alcuni errori come il plurale al posto del singolare oppure il femminile al posto del maschile. Dulcis in fundo il comparto musicale, che propone una quantità impressionante di tracce inedite oppure prese in prestito dagli anni '70 e '80; la selezione è semplicemente ottima, denotando un ottimo gusto musicale da parte di Hideo Kojima e dei suoi collaboratori.

Ci è stato chiesto di non rivelare i nomi delle tracce, ma ne rimarrete soddisfatti. Note conclusive per FOB e l'online: non li abbiamo potuti provare e quindi li tratteremo in un articolo dedicato a partire dal 6 ottobre, data di rilascio per Metal Gear Online.





Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è un titolo mastodontico, con una struttura inedita per la serie particolarmente riuscita nel dare ampia libertà d'approccio al giocatore. La moltitudine di cose da fare è impressionante al netto di un po' di confusione generale; l'inizio è scoppiettante ed esaltante, il finale chiude il cerchio in una maniera che solo in pochi, geniali creatori come Hideo Kojima sanno fare. Nel corposo mezzo, una storia che viene elargita a piccole dosi e spesso si confonde nel mare magnum delle attività di raccordo. Soprattutto, la scelta di introdurre missioni fotocopia semplicemente a difficoltà accresciuta allunga inutilmente il brodo, aumenta la frustrazione e non è giustificata a livello narrativo. Non fraintendeteci, The Phantom Pain è un signor gioco e il voto è lì a testimoniarlo; spesso e volentieri è la perfetta emanazione del suo creatore e continuerà a far parlare di sé per tanto tempo a venire perché è un titolo lontano anni luce dall'essere banale. Un giudizio onesto e complessivo però ci impone di affermare che, se questa sarà davvero la conclusione della saga, perlomeno per come siamo stati abituati a conoscerla, allora si può essere soddisfatti, ma non completamente se si prende in esame il gioco in tutti i suoi aspetti.



8.8

Pro

+ Il gameplay migliore della serie
+ Una quantità incredibile di cose da fare
+ All'inizio e alla fine la storia coinvolge, esalta, sorprende
+ Regia, tecnica e sonoro di grande fattura

Contro

- Le scelte di design nella seconda parte dell'avventura minano il bilanciamento, la progressione della trama e aumentano la frustrazione

- Al di là di inizio e fine, la storia fa fatica ad emergere nel mare di missioni disponibili


li4m
00martedì 25 agosto 2015 17:57

Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain - recensione
eurogamer

Un eroe leggendario. Una vendetta da compiere. Una nuova guerra da combattere.

Kojima mette la parola fine alla serie che lo ha portato al successo internazionale, alla consacrazione nell'industria videoludica ma anche ai ferri corti con Konami. Seguiteci in un lungo viaggio fatto di rabbia, vendetta e tanta violenza.

Versione provata: PlayStation 4

Big Boss wants you, Fox Engine, Moby Dick Studios, Ground Zeroes, Kiefer Sutherland, A Hideo Kojima Game. Le vicende che hanno preceduto l'uscita di Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain è riassumibile in questa manciata di parole che i fan della saga, nel bene o nel male, si sono portati persino nei loro sogni. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia da quel lontano febbraio del 2012, quando sul sito 'Development Without Borders' comparve un annuncio di reclutamento per diverse posizioni da inserire nello sviluppo del prossimo Metal Gear.

Oggi, dopo tre anni e mezzo d'attesa, è finalmente arrivato il momento di scoprire tutti i misteri che circondano ancora l'epica (e contorta) storia delle eroiche gesta di Snake, del suo compagno Kaz, ma anche di Zero, Skull Face e della misteriosa Quiet. Se siete tra coloro che non vogliono rovinarsi la sorpresa non preoccupatevi, questa recensione non fa alcun riferimento alla trama ma riprende brevemente i fatti accaduti nel periodo trascorso tra la missione nell'Omega Camp e le primissime fasi del gioco, ormai già conosciute grazie ai trailer rilasciati in questi mesi.

Durante la nostra sessione abbiamo preferito concentrarci sulla sconfinata storia principale, preferendo trattare l'online una volta che il gioco sarà sugli scaffali e verificarne la bontà in un ambiente che non sia quello 'protetto' di un review event. Nonostante ben 34 ore passate sul titolo di Konami, però, siamo usciti dagli uffici del distributore nazionale Halifax con la sensazione che 21mila caratteri di testo non siano sufficienti a racchiudere tutto ciò che Metal Gear Solid 5 ha da offrire.

Fatte le dovute premesse, tuffiamoci nell'immenso mondo creato da Kojima Productions cominciando col rinfrescarvi la memoria sulla storia. Dopo aver portato in salvo Chico e Paz da un campo di prigionia su un'isola in territorio cubano, Snake rientra in elicottero alla Mother Base dov'era in atto un'ispezione nucleare da parte delle Nazioni Unite.




Sul fronte tecnico poco è cambiato rispetto a Ground Zeroes, ma il FOX Engine è capace di sfoggiare incredibili dettagli specialmente durante le cut-scene.



L'ispezione si rivela però essere una trappola, visto che gli elicotteri bombardano la Mother Base facendola crollare su sé stessa nel giro di pochi minuti. Portato in salvo Kaz, Big Boss e il resto dell'equipaggio fuggono dalla piattaforma ma non hanno nemmeno il tempo di allontanarsi che Paz, alla quale era stato appena estratto un esplosivo dallo stomaco, apre il portellone e comunica ai compagni di avere una seconda bomba comandata a distanza nascosta dentro il corpo.

Buttandosi, un soldato a bordo di un secondo elicottero fa detonare la bomba, innescando un'esplosione che coinvolge tutto l'equipaggio. Ed è proprio da qui che ha inizio The Phantom Pain: nove anni dopo l'incidente, Snake si risveglia dal coma in un ospedale, in condizioni disastrose e all'arrivo del dottore che lo ha curato per tutti questi anni, apprende una serie di notizie riguardo la sua precaria condizione fisica.

Da qui in avanti, cominciano una serie di eventi alquanto bizzarri che lasciano spazio a mille teorie. È chiaro che lo scopo di Hideo è quello di confondere il giocatore sin dalle primissime battute del gioco, per poi riportarlo sui binari dando inizio alle vicende che si svolgono in Afghanistan. L'impatto iniziale lascia a bocca aperta: la vastità del mondo creato da Kojima Productions ha quasi dell'incredibile e malgrado durante le missioni principali sia necessario rimanere in un'area prestabilita, la grandezza delle zone esplorabili surclassa facilmente tutto quello che abbiamo visto nei precedenti capitoli.

Con una mappa così estesa si sono moltiplicate a dismisura le possibilità d'approccio alle missioni, che si svolgono in maniera simile a quelle presenti in Peace Walker. L'episodio uscito su PSP nel 2010 infatti, è stato grande fonte d'ispirazione ma ora con la potenza delle console di ultima generazione e dei PC è stato possibile espandere il concetto creato sulla piccola console Sony ed elevarlo a dismisura.

E Metal Gear Online?
Previsto inizialmente al lancio di Metal Gear Solid 5, Metal Gear Online è stato posticipato al 6 ottobre su console e a gennaio 2016 su PC.

Questo spin-off, contenuto insieme al'ultimo episodio della saga di Big Boss, è una versione espansa dell'omonima modalità uscita su PlayStation 3 nel 2008, e offre un sistema suddiviso in classi che permette ai giocatori d'imparare nuove abilità e salire di livello.

Metal Gear Online, sviluppato da Kojima Productions Los Angeles, permetterà fino a 16 giocatori di sfidarsi su PC, PS4 e Xbox One, mentre il numero massimo di utenti su PS3 e Xbox 360 sarà 12.

Vi rimandiamo quindi alle prossime settimane per scoprire tutti i nuovi dettagli (che arriveranno probabilmente durante il prossimo Tokyo Game Show).




Il Buddy System è solo una delle novità inserite in The Phantom Pain: DD per esempio è capace di individuare la posizione dei nemici, armi nascoste, piante di vario genere e animali selvatici.



Per prima cosa bisogna scegliere l'equipaggiamento di Big Boss selezionando fino a due armi primarie, due secondarie, otto di supporto e altrettanti oggetti come i classici caricatori vuoti. Diversamente da quanto accadeva in passato, in The Phantom Pain non è possibile scegliere un'arma diversa tra quelle in proprio possesso durante una missione: per farlo è necessario richiedere alla Mother Base un 'lancio' speciale di quello che desideriamo equipaggiare e nel giro di trenta secondi, arriverà nel punto selezionato sull'iDroid. Ah, fate anche attenzione a non venire colpiti dalla scatola mentre sta atterrando...

Dopo essersi equipaggiati a dovere, bisogna scegliere un'uniforme o armatura da indossare, oltre che a un mezzo di trasporto e un compagno da portare con noi. Anche in questo caso, è possibile cambiare il nostro braccio destro nel bel mezzo di un livello chiedendo aiuto alla Mother Base, il tutto, ovviamente sborsando una piccola somma di GMP, ovvero la 'valuta' del gioco. Per finire, è necessario selezionare l'orario in cui si vuole affrontare la missione scegliendo tra le nove del mattino, le sei del pomeriggio, oppure avventurarsi il prima possibile: in questo caso si comincerà nell'ora successiva al completamento dell'ultima missione affrontata.

The Phantom Pain introduce infatti anche il ciclo giorno/notte, con tanto di meteo dinamico che va a influire sulle capacità visive di Snake e dei soldati. Al calare del sole le guardie avranno un campo visivo inferiore rispetto a quello che hanno di giorno, ma lo stesso vale per il nostro alter-ego virtuale, che deve fare anche i conti con lo sbalzo d'illuminazione quando entra o esce da un luogo coperto. Per spostarsi da una parte all'altra della mappa possiamo fare affidamento sul cavallo, l'elicottero Pequod, il mini mech D-Walker, oppure rubare uno dei mezzi di trasporto come jeep, camion e carri armati.

A differenza dei precedenti episodi, per portare a termine una missione si deve abbandonare l'area a bordo del Pequod o evadere via terra, uscendo dai confini segnalati sulla mappa. Il problema sorge quando, una volta recuperato il nostro bersaglio, è necessario portarselo in groppa fino al punto d'atterraggio, che può essere distante anche diverse centinaia di metri dalla nostra posizione. Certo, il cavallo è capace di trasportare anche un secondo 'passeggero' ma a volte farsi strada tra decine di soldati senza farsi notare, è un'impresa da non sottovalutare.




L'Afghanistan non è l'unica location che visiteremo durante l'avventura: preparatevi a farvi largo anche tra paludi, capanne e pericolosi boschi dell'Africa centrale.



La saga di Metal Gear Solid è sempre stata sinonimo di stealth e mai come in questo caso è fondamentale non farsi scoprire dai nemici. Il motivo è presto detto. Se si viene scoperti in zone altamente sorvegliate le opzioni sono due: o si batte in ritirata nel deserto o si trova velocemente un luogo dove nascondersi e che sia buono, dato che l'intelligenza artificiale delle guardie è stata ulteriormente migliorata rispetto ai precedenti capitoli della serie. Anche il tempo d'allerta sembra essersi allungato sensibilmente, senza contare il numero elevato del 'personale' presente sul campo e della totale assenza della 'storiche' razioni, ora sostituite da un classico sistema di recupero automatico dell'energia.

A volte potrà anche capitare di subire lesioni molto gravi: in questo caso bisogna correre ai ripari premendo il prima possibile il tasto triangolo, dopodiché partirà una breve sequenza che mostra Snake spruzzarsi addosso uno spray che curerà completamente tutte le sue ferite. Attenzione però a non venire colpiti nel frattempo, dato che bisognerà ripetere l'operazione daccapo col rischio di passare a miglior vita in caso di ulteriori danni.

Se invece volete optare per uno scontro a fuoco, cercate di marcare col visore quanti più nemici possibili per non ritrovarvi spiacevoli sorprese alle spalle, oppure lasciate che il cane DD vi aiuti in questa fondamentale operazione. Il Buddy System permette infatti di avere al proprio fianco una spalla in grado di aiutarvi in tutte le situazioni: oltre a segnalare la posizione delle guardie, DD è in grado di scovare piante, animali selvatici e altri oggetti da inviare alla Mother Base.

Quiet invece è uno spietato cecchino che sinceramente abbiamo trovato veramente utile soltanto durante le boss fight, visto che lasciandola agire nelle normali missioni mette in allerta i nemici non appena conficcato il primo proiettile nella testa di qualcuno.

In ogni caso sappiate che è possibile impartire diversi ordini al proprio compagno, e che procedendo con l'avventura, se ne sbloccano di nuovi. Volete disfarvi di una fastidiosa camionetta carica di nemici? Semplice, ordinate al cavallo di fare i suoi bisognini nel bel mezzo della strada per far perdere il controllo del mezzo al pilota. Siete stati scoperti e non sapete come uscire da una stanza mentre siete circondati da tre guardie? Dite a Diamond Dog di attaccarne una di esse mentre noi ci occupiamo delle altre due.

Questi sono solo un paio di esempi di abilità dei nostri amici ma se proprio non riuscite a proseguire potete sempre contare sul 'vergognoso' berretto da pollo, che permette di essere scoperti fino a tre volte nella stessa missione senza far scattare l'allarme. Ah, sì, ricordatevi che il berretto da pollo lo indosserete fino al completamento della missione, quindi lo vedrete sulla testa di Snake anche nelle cut-scene. Il Reflex Mode, ovvero l'opzione che rallenta l'azione per qualche secondo quando si viene scoperti, ritorna in tutto il suo discusso splendore, fortuna che è disattivabile andando nel menu delle opzioni.

Una tattica infallibile per stordire l'avversario è il CQC (Close Quarters Combat), altrimenti afferratelo da dietro per immobilizzarlo, interrogarlo e poi metterlo KO. Imparare ad utilizzare a dovere il CQC è fondamentale, visto che in questo modo si possono ottenere informazioni sulla posizione del nostro obiettivo ma anche scoprire dove sono nascosti prigionieri e magazzini pieni di preziosissime risorse. Il tutto viene riportato con delle icone sulla mappa consultabile tramite l'iDroid, dov'è inoltre possibile aggiungere dei cursori per eventuali obiettivi di nostro interesse.

Affrontando le side-ops l'area del gioco diventa completamente open world: niente più barriere che ci ostacolano ma solo due immense mappe completamente esplorabili in lungo e in largo. Selezionando le missioni desiderate si possono completare quelle che si preferisce nell'ordine che più ci aggrada. Se non si ha voglia di chiamare l'elicottero per volare da una parte all'altra della mappa, è sufficiente scegliere gli incarichi che si svolgono in una determinata area per rendere il tutto più veloce.




All'inizio il numero elevato di voci nel menu potrebbe spaventare ma bastano una paio di missioni per prendere piena confidenza con l'iDroid e la montagna di cose che potete farci.



The Phantom Pain eredita anche il sistema di recupero Fulton che permette di 'spedire' i nemici addormentati o storditi alla Mother Base, ma prima di attaccare un pallone alla schiena del poveraccio che avete appena steso, assicuratevi di essere in una zona aperta e soprattutto che non ci si sia una tempesta di sabbia o un temporale.

Le possibilità di successo del 'lancio' sono indicate con una percentuale che appare sul corpo della persona, animale od oggetto. Avete capito bene, il Fulton oltre a prigionieri e guardie è capace di spedire alla Mother Base anche mortai, camion, mitragliatrici e container contenenti preziosi materiali, prima però, assicuratevi di averlo sviluppato a dovere l'abilità, dato che inizialmente si riescono solo a trasportare pesi relativamente leggeri.

Anche le missioni si svolgono in maniera simile a Peace Walker, ma questa volta Kojima ha voluto dargli un taglio più cinematografico aggiungendo titoli di testa e di coda (questi ultimi tranquillamente skippabili). Non potendovi rivelare il numero esatto delle missioni, sappiate che tra quelle che compongono l'avventura principale e le side-ops opzionali ne troverete a centinaia.

Missioni di recupero prigionieri, pedinamento, distruzione di mezzi da combattimento e di recupero documenti sono solo alcuni degli obiettivi richiesti, fortuna che il fattore ripetitività si manifesta raramente. Ci sono tanti motivi per non lasciarsi sopraffare dalla noia, visto che ogni progetto rubato o prigioniero 'fultonato' aiutano a scoprire piccoli e interessanti dettagli sulla storia, oltre che a migliorare ulteriormente le caratteristiche del nostro esercito. Consigliamo poi di recuperare i nastri che contengono preziose informazioni (e sorprese), da ascoltare e riascoltare col nostro walkman quando ci pare e piace.




Sin dalle prime battutela trama di The Phantom Pain prende una piega decisamente contorta. Preparatevi ad aggiungere mille domande alla già lunghissima lista di teorie che vi siete fatti durante gli ultimi anni.



Alla fine di ogni missione, una schermata mostra il riepilogo dei risultati ottenuti come accuratezza, colpi alla testa portati a segno, danni subiti, sub-quest completate a termine e molto altro ancora. Mai come in questo caso vi dobbiamo augurare 'in bocca al lupo' per conquistare una votazione di grado S++. Davvero, in The Phantom Pain avrete bisogno di un sacco di pazienza, una conoscenza perfetta del luogo che esplorate e la posizione degli obiettivi da completare (anche se non sempre si trovano nella stessa posizione).

Passiamo ora a parlare della Mother Base, ovvero la struttura dove costruire (ancora una volta) il nostro esercito e che riveste un ruolo fondamentale nel gameplay di Metal Gear Solid 5. Il funzionamento è pressoché identico a quello di Peace Walker, ma ora è possibile dare alla luce fino a quattro piattaforme dello stesso reparto: questo vuol dire più personale da reclutare e impiegare per lo sviluppo di nuovi oggetti ma anche la necessità di guadagnare una quantità maggiore di GMP per mantenere e sorvegliare la struttura.

Le side-ops in questo caso sono perfette per rifornirsi di materiali come minerali, carburanti e piante selvatiche, ma se non volete dedicare troppo tempo a queste missioni è possibile inviare le squadre dell'unità di combattimento in operazioni di recupero di vario genere. Sappiate però che i documenti contenenti i progetti più interessanti sono reperibili soltanto da Big Boss in persona. All'inizio sviluppare un arma o un oggetto richiede poche risorse ma per migliorare il nostro equipaggiamento con versioni potenziate, la squadra di ricerca e sviluppo avrà bisogno di un numero sempre maggiore di tempo e GMP.

La vera novità è che adesso la Mother Base è completamente esplorabile e personalizzabile: se il logo dei Diamond Dogs non vi garba, potete crearne uno che più vi aggradi grazie a un semplice editor, e lo vedrete poi appiccicato sulle immense pareti metalliche dei vari reparti (anch'esse personalizzabili con diversi colori). Ogni tanto toccherà anche fare un giro tra le piattaforme per motivare i dipendenti e in questo caso le jeep e l'elicottero sono perfetti per velocizzare l'operazione.




Rispetto a Peace Walker, la Mother Base è stata ulteriormente ampliata e oltre a nuovi reparti e alla possibilità di personalizzarla, è necessario costruire delle misure di difese per evitare potenziali invasioni nemiche.



Se le missioni principali non fossero già abbastanza, in caso di un attacco esterno dovremo necessariamente tornare il più velocemente possibile alla Mother Base per sventare la minaccia eliminando quanti più nemici possibile e trovare il loro capo. Peccato che la cosa sia più facile a dirsi che a farsi, visto che ci ritroveremo letteralmente ad arrampicarci sui tubi per raggiungere il nostro obiettivo. Inoltre, capiterà anche di dover mettere al fresco alcuni membri dello staff nel caso dovesse scoppiare una lite, oppure congedarli qualora questi si rivelassero dei tipi particolarmente ingestibili.

Che altro dire sulla Mother Base? Andando a sbirciare tra gli angoli più remoti è possibile trovare qualche prezioso diamante che frutta migliaia di GMP, oppure imbattersi in labirintici addestramenti di tiro al bersaglio. Che ne dite poi della plasticosa doccia utile per scrollarci di dosso tutte le 'fatiche' accumulate sul campo di battaglia? Ebbene, troverete pure quella.

Nel gioco oltre a Metal Gear Solid Online, che, lo ricordiamo, è stato rinviato al prossimo 6 ottobre su console e a gennaio su PC, è presente anche la modalità FOB. In breve, Forward Operating Base permette di creare una o più Mother Base e di attaccare quelle degli altri giocatori connessi alla rete.

Prima di avventurarsi nella costruzione, bisogna assicurarsi di possedere un buon capitale per espandere, mettere in sicurezza e posizionare quanti più soldati possibile sulla piattaforma, onde evitare di subire perdite ingenti. Nulla però ci vieterà di essere presenti sul posto durante il momento dell'attacco, e respingere frontalmente l'attacco nemico. Torneremo a parlare di FOB tra qualche settimana quando potremo tastare a fondo tutte le caratteristiche di questa interessante modalità.

Nelle ultime settimane ci sono state diverse discussioni riguardo un possibile downgrade grafico rispetto ai trailer e i filmati di gameplay rilasciati da Konami negli scorsi mesi. L'unica cosa che possiamo confermarvi è che rispetto a Ground Zeroes la grafica non ha subito miglioramenti di rilievo, quindi dimenticatevi pure dei rumor e tutto quello che è stato detto sul comparto tecnico.

A proposito delle prestazioni, gli unici appunti che abbiamo da fare sono dei lievi cali di frame-rate in qualche cutscene (che, lo ricordiamo, sono come sempre calcolate in real-time) e la qualità con cui sono state create le fiamme, che stranamente stonano con il resto degli altri elementi.

Per il resto The Phantom Pain sfoggia una qualità tecnica incredibile grazie ad un Fox Engine capace di far girare sullo schermo una quantità mostruosa di poligoni a 60 fotogrammi al secondo, senza però affaticare minimamente la console Sony. I modelli poligonali dei personaggi lasciano a bocca aperta per definizione e qualità dei dettagli come le espressioni e il sudore, peccato che qualche texture sparsa qua e là non abbia goduto dello stesso trattamento, ma niente che faccia gridare allo scandalo.

Chiudiamo parlando dell'ottima colonna sonora, composta ancora una volta da Harry Gregson-Williams con l'aiuto dello svedese Ludvig Forssell, il quale aveva già lavorato su alcune musiche di Ground Zeroes. Insieme hanno dato vita ad una buona selezione di brani che fanno da sottofondo al gioco, oltre ad aver creato il main theme cantato da Donna Burke, tornata in splendida forma dopo l'eccellente tema principale di Peace Walker, 'Heavens Divide'.




Il sistema di recupero Fulton gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della Mother Base. Non sottovalutatelo se non volete trovarvi impreparati duranti le missioni più impegnative.



Hideo Kojima ci ha sempre abituato a trailer dal forte impatto emotivo grazie soprattutto a canzoni su licenza che li accompagnavano, ma questa volta il geniale producer ha voluto inserire una collezione di classici che spazia dai Joy Division agli A-ha, passando per gli Europe, i Dead Or Alive e David Bowie.

Che dire poi delle boss fight? Quelle che abbiamo affrontato non brillano certo per originalità ma dato che c'è lo zampino di Kojima è sempre meglio usare la testa e un briciolo d'astuzia prima di scagliare l'artiglieria pesante contro l'avversario. Ricordatevi di guardarvi spesso attorno, studiare l'ambiente circostante ed usare gli elementi intorno a vostro favore.

Cosa impedisce quindi a The Phantom Pain di ottenere il perfect score? Innanzitutto la storia, che durante la prima manciata di capitoli viene diluita troppo in missioni pressoché fini a sé stesse e alla presenza di qualche piccola imperfezione qua e là, come la possibilità di essere fermati da minimi ostacoli mentre si sta galoppando a cavallo.

Durante le nostre sessioni di gioco siamo anche incappati in uno strano bug che non ci ha permesso di completare una missione a causa della scomparsa di un prigioniero da portare in salvo. Sottolineiamo strano perché il bug in questione è capitato solamente a noi, mentre altri giornalisti presenti all'evento non hanno riscontrato questo problema. Riavviando il livello poi, abbiamo trovato l'obiettivo inginocchiato con la testa incastrata nella parete, fortuna che siamo comunque riusciti a portarlo in salvo sull'elicottero e a procedere con il gioco.




Regola numero uno di Metal Gear Solid V: individuare quanti più nemici possibile col proprio visore e analizzare le sue capacità. Questo soldato sarebbe di grande aiuto nel reparto Combattenti della nostra Mother Base!



I checkpoint, infine, sono presenti quasi col contagocce e vi capiterà spesso di dover iniziare daccapo (o quasi) una buona parte della missione in caso di game over. Quando volete avere la sicurezza di non perdere i vostri progressi vi suggeriamo (quando possibile) di allontanarvi a cavallo e di gironzolare fino a che non compare l'icona di salvataggio nell'angolo superiore destro dello schermo.

Anche i controlli ogni tanto danno qualche grattacapo come ormai da tradizione, specialmente quando ci si trova per terra a strisciare. Non siamo ai livelli frustranti dei primi due Metal Gear Solid, ma può capitare di incepparsi mentre si tenta di entrare in un condotto (ebbene sì, sono tornati anche loro) o di fare fatica a muoversi e a mirare con la visuale in prima persona mentre si è sdraiati in una zona con dei dislivelli.

L'acquisto di The Phantom Pain è quindi consigliato per lo più a coloro che hanno giocato i capitoli precedenti, ma se al contrario non avete mai avuto a che fare con la saga di Snake & Co., i numerosi riferimenti al passato aiuteranno a farsi un'idea generale dei fatti accaduti in MGS3 e Peace Walker. Il nostro consiglio è quello di giocare almeno a Ground Zeroes, che funge non solo da tutorial ma riassume anche in un paio d'ore una piccola fetta di storia.

Che dire quindi dell'ultima opera di Hideo Kojima? La quantità impressionante di contenuti presenti in The Phantom Pain vi terrà incollati allo schermo per settimane (se non mesi) e la qualità generale del prodotto è indiscutibile. Il gameplay è solido e funziona alla grande, il comparto tecnico è quasi impeccabile grazie ad un Fox Engine in ottima forma, la colonna sonora non delude le aspettative e la storia... beh, quello spetterà a voi decidere.

Pur portandosi appresso qualche piccolo difetto, Metal Gear Solid 5 ci ha convinti per la sua incredibile vastità e per essere in grado di trasmettere quella morbosa voglia di scoprire anche la più piccola sfumatura di un intreccio narrativo complesso e affascinante. Ma ora che il cerchio è completo, per Kojima è arrivato finalmente il momento di voltare pagina: quello che ci aspetterà tra qualche anno sarà qualcosa di cui, ne siamo sicuri, si discuterà per molto tempo.


9 / 10





Scopriamo la companion app di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
eurogamer

Dovrebbe essere disponibile dal lancio.

Ecco la companion app di MGS V che sarà disponibile per Xbox One, PlayStation 4 e PlayStation 3.

L'applicazione svolgerà la funzione di secondo schermo tramite il quale si potrà consultare la mappa dall'alto, tenendo d'occhio i movimenti dei nemici e i punti d'interesse.





=DiSoRDeR=
00martedì 25 agosto 2015 19:55
io non ce la faccio veramente più. c'è chi già sta streamando i gameplay in diretta
anettun
00mercoledì 26 agosto 2015 09:21
Re:
=DiSoRDeR=, 25/08/2015 19:55:

io non ce la faccio veramente più. c'è chi già sta streamando i gameplay in diretta



Io non leggo nemmeno le recensioni, figurati i video di gameplay.

ps: Spero che con le due recensioni fiume postate da Lyam non vi sia sfuggito quell'insignificante trailer che ho messo poco più su...
Homer1979
00mercoledì 26 agosto 2015 10:04
Qualche offerta in giro si trova?
=DiSoRDeR=
00mercoledì 26 agosto 2015 11:40
Re:
Homer1979, 26/08/2015 10:04:

Qualche offerta in giro si trova?




Io avevo visto solo offerte con la custodia steelbook al prezzo del gioco con custodia in plastica, niente di clamoroso per ora
li4m
00mercoledì 26 agosto 2015 18:57
se interessa, appena preso a 49,90 su console planet, inglese sub ita

www.consoleplanet.it/metal-gear-solid-v-the-phantom-pain-...

=DiSoRDeR=
00mercoledì 26 agosto 2015 19:36
PRESO. STO SBORRANDO COPIOSAMENTE
T3rrorist
00mercoledì 26 agosto 2015 19:48
ahahha alex stai male
MAK'80
00mercoledì 26 agosto 2015 19:52
Ah è uscito?
L'avevo prenotato, passo a ritirarlo domani o venerdì allora! :D

li4m
00mercoledì 26 agosto 2015 19:56
Re:
MAK'80, 26/08/2015 19:52:

Ah è uscito?
L'avevo prenotato, passo a ritirarlo domani o venerdì allora! :D






mak ufficialmente esce il 1^

se non l hai preso nelle catene magari te lo mollano anche prima


=DiSoRDeR=, 26/08/2015 19:36:

PRESO. STO SBORRANDO COPIOSAMENTE



HAHAHAHAHA

dove? quanto? console planet?
=DiSoRDeR=
00mercoledì 26 agosto 2015 19:59
Re: Re:
li4m, 26/08/2015 19:56:



HAHAHAHAHA

dove? quanto? console planet?




Ma ettolitri proprio. preso al volo su consoleplanet, che tra l'altro danno come data di consegna venerdì.
Ettolitri su ettolitri :banana:
li4m
00mercoledì 26 agosto 2015 20:00
Re: Re: Re:
=DiSoRDeR=, 26/08/2015 19:59:




Ma ettolitri proprio. preso al volo su consoleplanet, che tra l'altro danno come data di consegna venerdì.
Ettolitri su ettolitri :banana:




HAHAHAHAHA daje so contento :lmao: :birra:
MAK'80
00mercoledì 26 agosto 2015 20:26
Re: Re:
li4m, 26/08/2015 19:56:


mak ufficialmente esce il 1^

se non l hai preso nelle catene magari te lo mollano anche prima



Ah... no problem, sarà per martedì allora. Sono passati anni dall'ultima volta, qualche giorno in più non fa differenza... :asd:

weILL
00mercoledì 26 agosto 2015 20:57
Malimort.. Ho visto il link di li4m.. ma seppur a quel prezzo ancora tentennavo.. alla fine ho deciso di chiudere la pagina e dire "NO! Tra poco mi esce pure PES.. e tanto nel frattempo ho altro a cui giocare :sisi: ".

Come chiudo tutto e vado ad aprire la mia posta per controllare cose mie, non mi vedo la pubblicità di consoleplanet per MGS [SM=x35328] .. e cosi' l'ho comprato :lmao: ..
MAK'80
00mercoledì 26 agosto 2015 21:24
Re:
weILL, 26/08/2015 20:57:

Malimort.. Ho visto il link di li4m.. ma seppur a quel prezzo ancora tentennavo.. alla fine ho deciso di chiudere la pagina e dire "NO! Tra poco mi esce pure PES.. e tanto nel frattempo ho altro a cui giocare :sisi: ".

Come chiudo tutto e vado ad aprire la mia posta per controllare cose mie, non mi vedo la pubblicità di consoleplanet per MGS [SM=x35328] .. e cosi' l'ho comprato :lmao: ..




:ahah: :ahah: :ahah:


Così si fa!
LordCloud
00giovedì 27 agosto 2015 01:56
Re:
=DiSoRDeR=, 26/08/2015 19:36:

PRESO. STO SBORRANDO COPIOSAMENTE




Distagio segue a ruota :maiale:
li4m
00giovedì 27 agosto 2015 10:53
Re:
weILL, 26/08/2015 20:57:

Malimort.. Ho visto il link di li4m.. ma seppur a quel prezzo ancora tentennavo.. alla fine ho deciso di chiudere la pagina e dire "NO! Tra poco mi esce pure PES.. e tanto nel frattempo ho altro a cui giocare :sisi: ".

Come chiudo tutto e vado ad aprire la mia posta per controllare cose mie, non mi vedo la pubblicità di consoleplanet per MGS [SM=x35328] .. e cosi' l'ho comprato :lmao: ..




:lmao: :lmao: [SM=x4176881] :birra: :clap:
li4m
00venerdì 28 agosto 2015 10:48

PlayStation Japan ha pubblicato uno spot davvero fuori di testa per Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
multiplayer







Vediamo l'unboxing della Limited Edition PlayStation 4 di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
multiplayer

Il momento della verità

PlayStation Access ci mostra un video unboxing della PlayStation 4 limited dedicata a Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Nel bundle, oltre ovviamente al gioco, troviamo una versione con colorazione speciale della console e relativo controller. Trattandosi dell'edizione europea corrisponde esattamente a ciò che troveremo anche noi.








Hideo Kojima pubblicherà un "video commemorativo" al lancio di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
multiplayer

Realizzato con Greg Miller e Geoff Keighley

Hideo Kojima festeggerà il lancio di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain pubblicando un "video commemorativo" realizzato a Los Angeles insieme a Greg Miller di Kinda Funny Games e Geoff Keighley di The Game Awards. Il game director giapponese discuterà con i suoi intervistatori dello sviluppo del gioco e della sua personale visione del game design, fornendo magari qualche indizio sui suoi progetti futuri.





Chissà come si mangia nel caffè di Metal Gear Solid V
multiplayer

Konami ha scelto un modo davvero originale per promuovere il lancio di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Che ne direste di mangiare al "Metal Gear Cafe"? Si tratta di un locale parigino arredato provvisoriamente a tema Metal Gear, in cui potete gustare primizie come "Le Big Boss Burger", gli "hot Diamond Dogs", i Phantom cocktail e i dessert Mother Base.












Antifora
00venerdì 28 agosto 2015 11:33
ma è doppiato in italiano??
Homer1979
00venerdì 28 agosto 2015 11:46
no solo sottotitoli
w0lverin+
00venerdì 28 agosto 2015 13:24
Amici sapete a quanto me lo fa game stop se porto in dietro pes 2015 e Fifa 2015 ?
Grazie
li4m
00venerdì 28 agosto 2015 13:33
è appena arrivato a casa mia il corriere [SM=x4176881]



w0lverin+, 28/08/2015 13:24:

Amici sapete a quanto me lo fa game stop se porto in dietro pes 2015 e Fifa 2015 ?
Grazie




in teoria 19,98 ma devi vedere se valgono per la promo

a questo link

www.gamestop.it/verificavalidita

w0lverin+
00venerdì 28 agosto 2015 14:04
Grazie controllo
NAZUCAO1
00venerdì 28 agosto 2015 16:49
prime impressioni?
gioco piu bello di sempre o ciofeca?
=DiSoRDeR=
00venerdì 28 agosto 2015 17:34
10 minuti di prologo da brividi poi sono dovuto tornare al lavoro (porco***). Praticamente è come se non ci avessi giocato.

Da lodare il binomio Consoleplanet-Bartolini per il prezzo e la rapidità di consegna. Il gioco è la versione Europea multilingua con copertina in inglese, le stesse che vendono negozi uk come Shopto o Zavvi. Se continuano con questi prezzi e questa rapidità rischiano di vedersi devolvere buona parte del mio stipendio regolarmente


Thunder105
00venerdì 28 agosto 2015 18:45
Re:
weILL, 26/08/2015 20:57:

Malimort.. Ho visto il link di li4m.. ma seppur a quel prezzo ancora tentennavo.. alla fine ho deciso di chiudere la pagina e dire "NO! Tra poco mi esce pure PES.. e tanto nel frattempo ho altro a cui giocare :sisi: ".

Come chiudo tutto e vado ad aprire la mia posta per controllare cose mie, non mi vedo la pubblicità di consoleplanet per MGS [SM=x35328] .. e cosi' l'ho comprato :lmao: ..



Non puoi reggere queste pressioni :asd:
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